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La Commissione europea spinge sull’innovazione
Pochi giorni fa la Commissione europea ha aperto una consultazione con l'obiettivo di migliorare le condizioni delle start-up e scale-up in Europa e contribuire alla definizione della EU Startup and Scaleup Strategy. Tale Strategia sarà adottata entro il 2025 e rappresenta una delle prime azioni faro che la Commissione intende adottare per rafforzare la competitività dell’Unione europea e colmare il divario di innovazione con i grandi concorrenti globali.
D’altra parte, come afferma un recente report del JRC, l'Unione europea detiene una posizione solida nella ricerca scientifica su innovazioni emergenti, ma resta notevolmente indietro rispetto a Stati Uniti e Cina sul tema della brevettazione delle innovazioni e nella produzione di conoscenza scientifica applicata.
E proprio per colmare questa lacuna, la Commissione europea è impegnata nella definizione di una nuova strategia industriale per l’Europa per il futuro della competitività europea (vedi il piano Competitiveness Compass for the EU, presentato recentemente) e dedica ingenti risorse del suo bilancio a supporto dell’innovazione.
Tra i programmi di finanziamento dedicati a supportare l’innovazione in Europa spicca lo European Innovation Council di Horizon Europe, nell’ambito del quale si è aperto questa settimana il bando EIC Pathfinder Open, che finanzia progetti visionari e innovativi che coinvolgono tecnologie emergenti di grande impatto.
E’ sempre aperto invece il bando EIC Accelerator dedicato a startup e piccole e medie imprese che intendono sviluppare e scalare innovazioni rivoluzionarie ad alto impatto in grado di creare nuovi mercati o rivoluzionare quelli esistenti. E proprio di questa settimana appena trascorsa è notizia il recente finanziamento di 71 imprese europee nell’ambito di questo strumento.
Anche lo European Institute of Innovation and Technology, istituito dalla Commissione europea nel 2008 al fine di contribuire alla competitività e alla crescita economica sostenibile nel nostro continente, finanzia iniziative destinate a integrare il triangolo della conoscenza costituito da istruzione superiore, ricerca e innovazione. Tra le opportunità attualmente disponibili in questo contesto, l’EIT Jumpstarter 2025 e Supernovas Rocket Up, un programma di internazionalizzazione della durata di sei mesi, pensato per startup tech a leadership femminile che desiderano espandere le proprie attività in nuovi mercati.
Altri bandi da tenere monitorati sono i cosiddetti “bandi a cascata”: si tratta di finanziamenti erogati da progetti che hanno già ricevuto sovvenzioni europee nell’ambito di programmi UE e che decidono di distribuire una parte del contributo ricevuto a soggetti terzi per attività di test, validazione o sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche. Sono diversi i bandi attualmente aperti, a supporto dell’innovazione nel settore del Cloud Computing (con NebulOuS) o della sostenibilità e innovazione nel turismo (con TRACE) o dell’innovazione urbano-rurale tramite Intelligenza Artificiale (con PoliRuralPlus).
Città e mobilità del futuro
Le città del futuro si troveranno davanti a sfide sempre più grandi, strette da una parte dall'esigenza di gestire le crisi climatiche e garantire un uso efficiente delle risorse ambientali e, dall'altra, dalla necessità di ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai servizi fondamentali, mantenendosi attrattive in un contesto digitale, smaterializzato e globale. In questo contesto, parlare di mobilità del futuro vorrà dire concentrarsi sempre di più su una combinazione di innovazioni tecnologiche, che tengano conto dei rapidi cambiamenti nei modelli di consumo e della sostenibilità ambientale. Sono dunque diverse le iniziative, gli studi e i bandi che affrontano questi temi, andando a sostenere progetti innovativi per la decarbonizzazione del trasporto urbano, come la Sustainable Cities Mobility Challenge 2025, o stimolando le città nella transizione verso l'economia circolare, attraverso ad esempio il programma Circular City Centre.
Innovazione e difesa: un binomio sempre più stretto
La tutela della sicurezza e della difesa dell’Europa trascende oramai le dimensioni classiche legate alle sovranità nazionali e riguarda sempre più aspetti di R&I tecnologiche che necessitano di investimenti congiunti a supporto anche di imprese e start-up. Come evidenziato anche in un recente report, i finanziamenti di capitale di rischio per aziende deep-tech che operano nei settori della difesa, sicurezza e resilienza in Europa sono cresciuti esponenzialmente. E proprio in questi giorni si sono aperti i nuovi bandi dello European Defence Fund, che andrà a finanziare con 1,65 miliardi di euro progetti collaborativi di ricerca e sviluppo in diverse aree chiave, tra cui combattimento terrestre, spaziale, aereo, la resilienza energetica e la transizione ambientale.