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Mancano meno di 3 mesi all’avvio della nuova programmazione di fondi europei e Parlamento e governi dell'UE sono nel pieno delle discussioni per trovare un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine.
Dopo la proposta di bilancio della Commissione per il periodo 2021-2027, pubblicata a maggio del 2018, Il Parlamento aveva adottato la sua posizione già a novembre dello stesso anno, poi riconfermata ad ottobre del 2019. Il Consiglio non aveva, invece, ancora chiarito la propria posizione negoziale quando è scoppiata la pandemia di COVID-19, all'inizio del 2020.
Proprio per affrontare questa nuova emergenza sanitaria ed economica, il 17 aprile e il 15 maggio 2020 il Parlamento UE ha chiesto un pacchetto di ripresa e di ricostruzione su larga scala per rilanciare l'economia europea e assistere le persone più colpite dalla crisi. In risposta alle richieste del Parlamento, la Commissione ha proposto un piano di stimolo economico del valore di 750 miliardi di euro collegato a un bilancio UE di 1.100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.
I leader dell'UE hanno raggiunto un accordo sul bilancio a lungo termine e sul fondo di recupero Covid-19 a luglio di quest’anno, per un totale di 1.82 trilioni di euro, di cui 750 miliardi di euro provenienti dal fondo speciale per la ripresa dalla pandemia. Tale accordo ha però lasciato insoddisfatta tutta la comunità di ricerca europea, visti i tagli subiti anche dal programma Horizon Europe, ed ha attirato le critiche del Parlamento europeo stesso.
In una risoluzione che fa seguito a questo accordo, infatti, il Parlamento ha deplorato i tagli proposti ai programmi chiave e ha chiesto un controllo democratico del piano di ripresa e un chiaro legame tra il rispetto dello stato di diritto da parte dei paesi dell'UE e l'accesso ai fondi. In particolare, il Parlamento ha recentemente chiesto 39 miliardi di euro in più per i programmi chiave dell'UE - incluso Horizon Europe - a beneficio degli europei e a sostegno di una ripresa sostenibile.
I negoziati sono dunque, a questo punto, in una fase di stallo, con Consiglio e Parlamento contrapposti su posizioni ancora molto distanti.
Recentemente, in un discorso al vertice UE del 15 ottobre scorso, il Presidente del Parlamento David Sassoli ha insistito sul fatto che spetta ora ai leader dell'UE sbloccare i negoziati sul bilancio 2021-2027 e giungere ad un accordo definitivo.
L’impatto dei tagli del budget su Horizon Europe
Anche Horizon Europe, il prossimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione, ha subito un drastico taglio con l’accordo politico di fine luglio: il suo budget è stato infatti ridotto dai 94.4 miliardi di euro della proposta della Commissione a 80.9 miliardi. La riduzione prevede un taglio lineare a tutte le parti del programma, anche se i Ministri della ricerca hanno proposto un aumento di 200 milioni di euro per le Marie Sklodowska Curie Actions a discapito dell’European Innovation Council.
In termini reali, il budget finale di Horizon Europe è molto vicino ai livelli di finanziamento di Horizon 2020 se si tiene conto anche del contributo del Regno Unito al budget dell'attuale programma UE di R&I. Tuttavia, qualora venisse approvata la posizione del Consiglio, Horizon Europe rappresenterebbe appena il 4,5% del bilancio europeo 2021-2027, mentre Horizon 2020 costituiva il 7,1% della programmazione attuale.
Anche se si prevede che Horizon Europe ottenga 5 miliardi di euro aggiuntivi dal fondo per la ripresa, la Commissione e gli Stati membri stanno pianificando di utilizzare questi fondi per progetti top-down destinati ad aiutare l'UE ad affrontare la pandemia e a riprendersi dalla crisi economica. Perciò programmi significativi di Horizon Europe, come lo European Research Council (ERC) e le azioni Marie Sklodowska Curie (MSCA) non potrebbero ricevere ulteriore budget. L’ERC nell’attuale proposta del Consiglio ha il 15% in meno di fondi rispetto a quanto proposto dalla Commissione per il periodo 2021-2027, e anche le azioni MSCA avrebbero un budget inferiore rispetto all’attuale in H2020.
Ovviamente, in risposta al nuovo accordo sul budget la comunità di ricerca e molte reti e associazioni internazionali - tra cui Science|Business, la League of European Research Universities e la European University Association - hanno espresso la propria frustrazione per la riduzione dei fondi destinati alla ricerca. Il Presidente dell'European Research Council Jean-Pierre Bourguignon si è espresso con preoccupazione in relazione al considerevole taglio al budget di Horizon Europe, che impatterebbe appunto maggiormente sul 1° pilastro di Horizon Europe. E anche il GIURI (Gruppo Informale Uffici di Rappresentanza Italiani per la Ricerca e Innovazione a Bruxelles) ha chiesto in un recente comunicato stampa al Parlamento europeo, Consiglio e Commissione un budget europeo più ambizioso per la Ricerca & Innovazione.
Anche gli eurodeputati stanno chiedendo a gran voce che parte del fondo per la ripresa dalla pandemia sia destinato a tutto il programma Horizon Europe, e non venga ripartito solo in base alle priorità stabilite dalla Commissione europea.
Quali sono i prossimi passi?
Sono settimane di colloqui intensi e di botta e risposta (anche via social) tra Parlamento, Consiglio e Commissione su Horizon Europe ed è probabile che tra l'ultima settimana di ottobre o la prima di novembre si tenga un secondo "trilogo", sempre che ci sia una svolta più generale sul MFF 2021-2027.
Per poter avviare tempestivamente i programmi di nuova generazione a partire dal 1° gennaio 2021 è infatti necessaria sia l'unanimità tra gli Stati membri sia il consenso del Parlamento. Ma gli eurodeputati hanno già avvertito che non appoggeranno alcun accordo sul prossimo bilancio a lungo termine che non annulli parte dei tagli concordati dai leader dell'UE a luglio.
Tuttavia, nel caso in cui il nuovo QFP non fosse adottato per tempo, l'articolo 312, paragrafo 4, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede la proroga temporanea del massimale dell'ultimo anno dell'attuale QFP (2020), e ciò sarebbe pienamente compatibile con il piano di ripresa e l'adozione dei nuovi programmi del QFP.
Nel frattempo, la Commissione sta già preparando il terreno per la rapida erogazione dei fondi. Il 17 settembre 2020 ha pubblicato le linee guida per consentire agli Stati membri di preparare rapidamente i loro piani di ripresa e di resilienza. Questi sono necessari per poter accedere ai 672,5 miliardi di euro di sovvenzioni e prestiti proposti nell'ambito del principale strumento dell'UE di prossima generazione, il Recovery and Resilience Facility, lo strumento per la ripresa e la resilienza.
Cos’è il Quadro Finanziario Pluriennale?
Il quadro finanziario pluriennale (QFP), o il bilancio a lungo termine dell'UE, stabilisce quanto l'Unione europea può investire nell'arco di cinque o sette anni (come tutti i più recenti bilanci) in progetti e programmi che rafforzano il futuro dell'Europa. La disponibilità di un bilancio a lungo termine e di bilanci annuali permette all’Unione europea di pianificare il finanziamento dei programmi su cui intende investire, aumentandone l’efficienza. Questa prevedibilità è necessaria, ad esempio, per i ricercatori che lavorano su progetti scientifici che richiedono diversi anni per essere portati a termine. Ma più in generale gli investimenti finanziati dal bilancio dell'UE vanno a beneficio di regioni, città, agricoltori, università, imprese e di tutti gli europei.
Il bilancio sostiene la ricerca e l'innovazione, gli investimenti nelle reti transeuropee e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, per stimolare la crescita e creare posti di lavoro nell'UE, ma anche la politica agricola comune (PAC) europea, i programmi di "coesione" a sostegno delle regioni più povere e progetti internazionali di aiuto umanitario e di sviluppo.
A differenza dei bilanci nazionali, il bilancio dell'UE è più un bilancio di investimento. Ad esempio, in linea con il principio di sussidiarietà, non finanzia l'istruzione primaria o la difesa nazionale ma si concentra piuttosto sui settori in cui l'UE può fare la differenza incentivando la crescita e la competitività, o mettendo in pratica la solidarietà sostenendo coloro che sono stati più duramente colpiti dalla crisi prodotta dal Covid-19.
Altra caratteristica importante del budget a lungo termine UE è la flessibilità, grazie a una serie di strumenti che garantiscono che il denaro possa essere utilizzato dove è più necessario in circostanze impreviste per affrontare crisi ed emergenze improvvise. L’attuale emergenza legata al Covid-19 ha posto con drammatica evidenza tale necessità e l’importanza cruciale di massimizzare gli sforzi e mettere in comune le risorse disponibili in un bilancio dell’UE ambizioso.
Sin dal suo scoppio, infatti, sono stati messi a disposizione finanziamenti europei per contrastare gli impatti socio-economici della pandemia e per sostenere i sistemi sanitari dei paesi dell'UE.
Come viene finanziato il bilancio a lungo termine dell'UE?
Il finanziamento del bilancio a lungo termine dell'UE è complesso, poiché esistono diverse fonti di reddito. Tra queste vi sono:
- contributi dei paesi dell'UE
- dazi all'importazione di prodotti provenienti dall'esterno dell'UE
- multe inflitte alle aziende che violano le regole di concorrenza dell'UE.
Il Parlamento ha recentemente proposto di riformare le modalità di finanziamento del bilancio dell'UE per aiutare i paesi dell'UE alle prese con l’impatto della pandemia di coronavirus, prevedendo ad esempio l’introduzione di nuove tasse sulle imprese (in particolare sui big player del mondo digitale) o sulle materie plastiche.
Articolo a cura della redazione FIRST