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    POLITICA GENERALE
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    Science|Business
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Christian Ehler, membro del Parlamento europeo, ha esortato gli attori della ricerca a fare pressione sui rispettivi governi nazionali per ottenere un finanziamento di €200 miliardi per il prossimo Programma Quadro di Ricerca e Innovazione dell'UE, il cui avvio è previsto per il 2028.

In un contesto di incertezza economica e conflitti alle porte dell'UE che intaccano i bilanci nazionali sempre più in difficoltà, il rischio è che la ricerca non sia considerata un investimento che produce rapidamente progressi e diventa pertanto sempre più difficile convincere i decisori politici a investire in questo settore.

Tuttavia, secondo il Parlamento europeo e i principali stakeholder del mondo della ricerca è necessario raddoppiare l'attuale bilancio di ricerca dell'UE a €200 miliardi nel 2028, cercando nuove fonti di finanziamento. 

Di conseguenza, i capi di stato sono esattamente coloro a cui la comunità della ricerca dovrebbe rivolgersi. Proprio la scorsa settimana, il Consiglio dell'UE ha tagliato il programma di ricerca Horizon Europe di €2,1 miliardi per finanziare altre priorità politiche. Università e altri attori che operano principalmente nell'ambito della ricerca di base non hanno mai nascosto la loro preoccupazione per un orientamento del programma troppo rivolto all'innovazione a discapito dei TRL più bassi.

Ma per farlo, la comunità della ricerca ha bisogno di una voce forte e, per ora, deve lasciare da parte le divergenze interne su come dovrebbe essere il programma nei dettagli, focalizzandosi sulla dotazione finanziaria.

Richiesta congiunta della Ivanova e dei ministri della ricerca EU per salvaguardare i finanziamenti alla R&I

Durante un incontro informale svoltosi in Belgio il 15 febbraio scorso, i ministri della ricerca dell'UE e la commissaria Iliana Ivanova hanno sottolineato la necessità di preservare i finanziamenti per la ricerca, dopo il taglio di 2,1 miliardi di euro nell'ambito di Horizon Europe necessario per sbloccare gli aiuti finanziari per l'Ucraina.

L'obiettivo comune è quello di impegnarsi per salvaguardare il bilancio del prossimo programma quadro di ricerca, di fronte alle crescenti pressioni dei governi nazionali per dirottare i fondi dell'UE verso altre priorità.

Le delegazioni della ricerca hanno sottolineato l'importanza per gli stakeholder di pianificare la partecipazione futura al programma di ricerca, oltre alla flessibilità per rispondere a sviluppi sempre più rapidi e alle esigenze emergenti.

Nonostante le dichiarazioni dei ministri, è opinione diffusa a Bruxelles che le probabilità politiche siano attualmente contrarie alle richieste: le pressioni di bilancio sull'UE sono intense, ma i ministri delle Finanze non sono inclini a concedere nuovi finanziamenti.

Inoltre, la decisione finale spetterà ai capi di stato e di governo, piuttosto che ai ministri della ricerca o delle finanze, quando si giungerà a compromessi di bilancio nei vertici del Consiglio nei mesi a venire.