• Tipo News
    POLITICA GENERALE
  • Fonte
    Commissione europea
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La Commissione Europea e l'Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno presentato il Piano "ReArm Europe" e la "White Paper for European Defence – Readiness 2030", segnando un'importante evoluzione nella difesa e nella sicurezza dell'Unione Europea.

Un approccio nuovo alla difesa europea

Il "White Paper" introduce una nuova visione per la difesa europea, identificando le necessità di investimento e proponendo soluzioni per colmare le lacune critiche nelle capacità di difesa. Tra le misure chiave proposte, c'è un supporto significativo all'industria della difesa europea, che dovrebbe beneficiare di una domanda aggregata e di un aumento degli acquisti collaborativi.

Le linee d'azione per "Readiness 2030"

Il Piano si concentra su alcune azioni fondamentali:

  • Colmare le lacune di capacità: identificare le esigenze specifiche degli Stati membri in ambito di difesa e colmare le lacune esistenti.
  • Supportare l'industria della difesa europea: rafforzare l'industria attraverso acquisti congiunti e regolamenti semplificati.
  • Sostegno a lungo termine all'Ucraina: potenziare gli aiuti militari all'Ucraina e integrare più profondamente l'industria della difesa europea con quella ucraina.
  • Accelerare l'innovazione nel settore della difesa: integrare tecnologie emergenti come l'Intelligenza Artificiale e la tecnologia quantistica.
  • Rafforzare la prontezza europea: migliorare la mobilità militare e la difesa delle frontiere esterne, in particolare quelle con la Russia e la Bielorussia.

Il Piano "ReArm Europe"

Il "ReArm Europe Plan" prevede l'impiego di oltre 800 miliardi di euro, con misure destinate a stimolare gli investimenti in difesa. La Commissione invita gli Stati membri ad attivare la clausola di salvaguardia nazionale prevista dal Patto di Stabilità e Crescita, che consentirà una maggiore spesa per la difesa senza compromettere la sostenibilità del debito.

Una novità significativa è la creazione del SAFE (Security Action for Europe), un nuovo strumento che permetterà alla Commissione di raccogliere fino a 150 miliardi di euro sui mercati finanziari, destinati agli Stati membri per finanziare rapidamente gli investimenti nella difesa. Questi fondi saranno erogati sotto forma di prestiti a lungo termine a tassi competitivi.

La collaborazione con i Paesi candidati e quelli terzi

Il piano non si limita agli Stati membri dell'UE: i Paesi candidati, i potenziali candidati e quelli con cui l'UE ha firmato accordi di partenariato in materia di sicurezza e difesa potranno partecipare agli acquisti congiunti, contribuendo alla domanda aggregata e beneficiando di una maggiore integrazione delle loro industrie della difesa.

Il ruolo della Banca Europea per gli Investimenti e dei capitali privati

Infine, il piano prevede il rafforzamento dell'intervento della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che estenderà la propria offerta di prestiti per progetti di difesa, e una strategia per stimolare il Settore dei Risparmi e degli Investimenti, che aiuterà a canalizzare i risparmi privati verso i settori critici, tra cui la difesa.