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Tipo NewsCOMUNICATO STAMPA
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FonteParlamento europeo
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Si è svolta l’audizione di Ekaterina Zaharieva, nominata come nuova Commissaria europea, davanti alla Commissione parlamentare.
Nel suo intervento introduttivo, la commissaria ha espresso la volontà di porre ricerca e innovazione (R&I) al centro dell’agenda per la competitività europea, sottolineando la necessità di investire in modo strategico per sostenere la transizione digitale e a basse emissioni di carbonio. Zaharieva ha evidenziato come l’Europa investa meno in R&I rispetto a Stati Uniti, Cina e Giappone, e ha deciso di promuovere uno European Innovation Act per incentivare gli Stati membri a raggiungere il target del 3% del PIL destinato a R&I, prevenire la “fuga di cervelli,” difendere la libertà di ricerca, rafforzare le infrastrutture per la ricerca e ampliare il Consiglio europeo della ricerca.
La Commissaria ha, inoltre, proposto una strategia per favorire la crescita delle start-up e delle piccole e medie imprese, semplificando l’accesso ai finanziamenti e riducendo gli ostacoli burocratici. Ha anche menzionato la necessità di una strategia europea per le scienze della vita, di incrementare l’uso dell’intelligenza artificiale nella ricerca scientifica, e di sviluppare un Advanced Materials Act per stimolare l’innovazione nei materiali avanzati.
E' stata anche sottolineata l’importanza di un piano d’azione specifico per promuovere la partecipazione delle donne nella ricerca e ha sostenuto l’adozione di un bilancio ambizioso per la R&I nel prossimo programma quadro pluriennale. Sul piano delle relazioni internazionali, ha affermato che l’UE dovrà difendere i principi di reciprocità e autonomia strategica, e ha promesso di collaborare per quanto possibile con ricercatori e innovatori ucraini.
Conclusa l'audizione, le raccomandazioni della Commissione verranno esaminate dalla Conference of Presidents, composta dalla Presidente del Parlamento europeo e dai leader dei gruppi politici per poi esprimere formalmente valutazione positiva in una votazione plenaria, molto probabilmente durante la sessione del 25-28 novembre.
Il prossimo programma quadro FP10 secondo la Zaharieva
La Zaharieva, rispondendo alle domande poste dai rappresentanti parlamentari, ha ribadito la sua intenzione di rendere il prossimo programma quadro FP10 più semplice e accessibile per start-up e PMI. Ha in effetti sottolineato come sarebbe opportuno semplificare alcune procedure per fare in modo che venga ridotto il tempo che intercorre tra l'application e la firma del grant agreement, che attualmente è di quasi 12 mesi.
La Zaharieva ha dichiarato di apprezzare molto la proposta del gruppo Heitor sul prossimo Programma quadro, il 10° PQ, di introdurre il principio “trust first, evaluate later”, che semplificherebbe e abbrevierebbe il processo di application. È inoltre favorevole ai finanziamenti in forma lump sum, due esempi concreti di come il processo di candidatura possa essere semplificato.
A partire dal 2025, la Zaharieva intende sperimentare un processo di candidatura in due fasi per ridurre i tempi di application. La prima fase sarà “incentrata sul nucleo del progetto”, con ulteriori documenti da fornire in caso di approvazione del progetto. Inoltre si è espressa positivamente rispetto alla valutazione double-blind, un processo che potrebbe ridurre eventuali pregiudizi di valutazione. Questo è peraltro già oggetto di un progetto pilota attualmente in fase di valutazione da parte della Commissione.
Più autonomia
La Zaharieva ha attinto a piene mani dalle raccomandazioni del gruppo Heitor quando ha discusso il II Pilastro di Horizon Europe, che riguarda la ricerca collaborativa e i partenariati pubblico-privati, e il III Pilastro, che include lo European Innovation Council (EIC).
Il report chiedeva un EIC più autonomo e uno European Technology and Industrial Competitiveness Council indipendente per guidare la ricerca collaborativa. La Zaharieva non ha fatto riferimento diretto alle proposte, ma ha auspicato un “decentramento nel II e III Pilastro”, prendendo il “buon esempio” dello European Research Council.
Ha inoltre appoggiato la raccomandazione di Mario Draghi che invita l'EIC a implementare programmi simili alle Advanced Research Projects Agencies (ARPA) negli Stati Uniti, dando un significativo margine di manovra ai programme manager esperti.
Zaharieva ha anche sostenuto che il secondo pilastro dovrebbe essere più mirato.
Bilancio vincolato
Una priorità fondamentale degli eurodeputati è garantire che i fondi per la R&I non vengano reindirizzati per soddisfare altre esigenze a breve termine, come è avvenuto in passato, ma la Zaharieva ha insistito sul fatto che avere un bilancio di R&I vincolato non significa che tali fondi siano protetti.
L'unica soluzione è lavorare con gli Stati membri per “mostrare i risultati” di Horizon Europe ai cittadini e ai ministri delle Finanze.
Sono necessari molti più investimenti privati per raggiungere l'obiettivo di investire il 3% del PIL in ricerca e sviluppo. La Zaharieva ha affermato che i fondi europei dovrebbero essere utilizzati in modo più efficace per creare incentivi per gli investitori privati. Mentre i finanziamenti pubblici dell'UE sono competitivi rispetto agli Stati Uniti o al Giappone, ha aggiunto Zaharieva, gli investimenti privati dell'UE sono ancora in ritardo.
A sostegno dei Paesi con bassa partecipazione a Horizon Europe, la Commissione intende migliorare infrastrutture e condizioni di lavoro attraverso un European Research Area Act.
EIC e ERC
Nella sua dichiarazione di apertura, la Zaharieva ha anche delineato i piani per espandere sia lo European Research Council (ERC), che finanzia principalmente la ricerca in fase iniziale, sia l'EIC, che si concentra sulla scalabilità delle innovazioni.
Parlando specificamente del potenziamento dell'EIC, la Zaharieva ha sottolineato la necessità di aumentare i finanziamenti per le iniziative ad alto rischio e dirompenti. Attualmente, i fondi dell'UE possono sostenere solo l'8% dei progetti di alta qualità.
Secondo Zaharieva, per colmare il deficit di innovazione dell'Europa è necessario affrontare due sfide cruciali: migliorare l'accesso ai capitali e ridurre la burocrazia.
Una commissaria per le start-up
L'etichetta “start-up” nel titolo di lavoro di Zaharieva è una nuova aggiunta al portafoglio, e molti degli sforzi di semplificazione che ha promesso saranno orientati a promuovere la partecipazione di start-up e PMI. Il 20% dei finanziamenti di Horizon Europe è destinato alle PMI, il che è “chiaramente insufficiente”, dal momento che esse rappresentano il 99% dell'economia europea, ha dichiarato la Zaharieva.
La proposta di uno European Innovation Act sarà il principale strumento per la semplificazione, che comprenderà una definizione di start-up, il sostegno a sandbox normativi, appalti innovativi e uno status di EU-wide company.
Ha in programma di organizzare un forum europeo sulle start-up e le scale-up, possibilmente a gennaio o febbraio 2025, per ascoltare direttamente le parti interessate. Vuole inoltre utilizzare l'intelligenza artificiale per aiutare le PMI a individuare le opportunità di finanziamento.
Doppio uso e intelligenza artificiale
La Zaharieva è stata interrogata anche sulla R&S per la difesa e sul futuro della ricerca a duplice uso nel 10° PQ. Ha dichiarato che il Fondo europeo per la difesa, il principale schema di finanziamento dell'UE per la R&S militare, continuerà a essere separato da Horizon Europe, ma ha rifiutato di escludere l'inclusione della ricerca a duplice uso con applicazioni civili e militari nel 10° PQ.
Per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, la Zaharieva intende collaborare strettamente con Henna Virkkunen, vicepresidente esecutivo della Commissione europea per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.
Nella sua lettera di missione alla Zaharieva, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha proposto di istituire uno European Artificial Intelligence Research Council per mettere insieme le risorse in modo efficace in tutta l'UE.