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Gli accordi di associazione di Israele, Svizzera e Regno Unito a Horizon Europe potrebbero essere finalizzati entro la fine dell'anno per favorire la cooperazione internazionale in R&I.
L’accordo per l’associazione del Regno Unito al programma settennale di R&I attende ancora l’esame del Parlamento europeo; nel frattempo però il Paese potrà partecipare ai bandi, a condizione che l'accordo venga ufficialmente adottato prima della firma delle sovvenzioni.
Nonostante non siano ancora state definite le regole di partecipazione a Horizon Europe per i Paesi terzi, il Consiglio europeo della ricerca accoglierà comunque domande da ricercatori di Regno Unito, Svizzera, Israele e altri Paesi associati.
Mentre gli accordi di associazione hanno ampie disposizioni, che sono le stesse per tutti i Paesi, la conclusione del processo è lenta poiché gli accordi devono riflettere le relazioni politiche, economiche, di ricerca e innovazione specifiche di ogni paese. Per esempio, il Regno Unito non avrà accesso agli strumenti finanziari del Consiglio europeo dell'innovazione.
La Svizzera ha partecipato ai precedenti programmi di R&I ed è uno dei Paesi di maggior successo nell'aggiudicarsi le sovvenzioni. Tuttavia, i negoziati per Horizon Europe sono resi difficili da un negoziato bilaterale che richiede maggiore integrazione tra l'UE e la Svizzera per quanto riguarda la libera circolazione delle persone, il riconoscimento reciproco degli standard industriali, i prodotti agricoli, il trasporto aereo e il trasporto terrestre.
La cooperazione in R&I, promossa attraverso gli accordi di associazione con Paesi terzi, si pone in contrasto con la volontà dell’UE di diventare meno dipendente dalle tecnologie esterne e di rafforzare la propria sovranità tecnologica in vista di crisi future.