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Il problema della precarietà occupazionale dei ricercatori e della fuga di cervelli è comune a molte università europee.
Un report, pubblicato recentemente dall'associazione europea delle università CESAER, contiene l'auspicio che la Commissione europea possa lanciare un programma pilota che affronti questo fenomeno, denominato “Choose Europe for a Research Career” nel 2025.
Il programma prevedrebbe l’estensione di due/tre anni dei contratti post-dottorato finanziati dalle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA COFUND), portandoli complessivamente ad una durata di quattro-sei anni.
Secondo il report, la precarietà deriva in gran parte dall’eccessivo utilizzo di contratti a tempo determinato. Anche la durata dei contratti è preoccupante, con prevalenza di quelli brevi, da uno a quattro anni. Questo scenario è alimentato dalla dipendenza dai finanziamenti a progetto e da normative nazionali non adeguate alle esigenze specifiche del settore della ricerca.
CESAER ha suggerito che la metodologia dell’indagine potrebbe essere utilizzata per migliorare il Research and Innovation Careers Observatory (ReICO), gestito dalla Commissione europea insieme all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. La chiave per il successo è una strategia di co-responsabilità tra Commissione, agenzie di finanziamento nazionali, istituzioni pubbliche e private.