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In relazione all'importante accordo di investimento firmato alla fine di dicembre dai leader dell'Unione europea e della Cina, il "Comprehensive Agreement on Investment", Bruxelles sta sollevando qualche perplessità sui termini dello stesso.

L'accordo promuoverà un migliore accesso al mercato cinese per le aziende dell'UE in settori quali le auto elettriche, i prodotti chimici, l'hardware per le telecomunicazioni e le attrezzature sanitarie e affronterà anche il problema di lunga data per le imprese europee, che sono costrette a condividere la proprietà intellettuale e a creare joint venture con le aziende locali, per poter commerciare in Cina.

Dopo sette anni di trattative, i politici stanno però ora esprimendo la preoccupazione che il risultato finale raggiunto sia stato affrettato, e che ci sia poco nell'accordo che andrà a beneficio dell'Europa.

Sebbene sia stato annunciato il 30 dicembre, l'accordo non è stato ancora reso pubblico, e le parti non l'hanno ancora firmato. L'accordo sarà sottoposto all'approvazione del Consiglio dell'Unione Europea e del Parlamento Europeo, con la speranza che il processo possa essere completato entro l'inizio del 2022.

Alcuni parlamentari sottolineano la presenza di lacune, come l'assenza di tematiche quali gli appalti, la neutralità competitiva, la protezione degli investimenti. Inoltre, con riferimento alla sostenibilità, risultano evidenti importanti lacune nella protezione del lavoro.

Inoltre l'accordo non affronta altri temi delicati come le dure politiche cinesi, tra cui la repressione di Hong Kong, le detenzioni di massa e il lavoro forzato degli uiguri nello Xinjiang. 

Area
Unione Europea