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Il Parlamento europeo ha adottato un rapporto che invoca la creazione di un Programma Quadro per la Ricerca e l’Innovazione (FP10) autonomo, in vista del prossimo bilancio pluriennale dell’UE post-2027.
In particolare, l’iniziativa parlamentare mira a semplificare l’accesso ai finanziamenti, aumentare il budget e ridurre la burocrazia rispetto all’attuale Horizon Europe. Questa decisione apre un nuovo fronte di scontro con la Commissione europea, che intende invece integrare il programma in un più ampio Fondo per la Competitività.
Da un lato, la Commissione europea non ha incluso un FP10 autonomo nella sua recente strategia per la competitività, alimentando il timore che la ricerca possa essere inglobata in un Fondo per la Competitività senza un budget vincolato. Dall’altro, il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’UE (che martedì ha sostenuto un FP10 indipendente) e una vasta parte della comunità scientifica europea difendono la necessità di un programma specifico per la ricerca, con finanziamenti chiari e distinti.
A rendere il dibattito ancora più teso è la circolazione di una nota confidenziale attribuita a un funzionario della Commissione, secondo cui le possibilità di vedere approvato un FP10 indipendente sarebbero "80 contro 20", con la decisione finale nelle mani della Presidente Von der Leyen. Tuttavia, la veridicità del documento non è stata confermata.
La Commissione presenterà la sua proposta per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (MFF) a luglio 2025, e il futuro di FP10 dipenderà in gran parte dalle decisioni prese in quel contesto. Secondo la nota trapelata, il margine di influenza politica diretta per garantire un FP10 autonomo si chiuderà tra metà e fine marzo.
Il Parlamento europeo e la comunità scientifica hanno quindi poche settimane per fare pressione e cercare di ottenere un FP10 con un finanziamento garantito e indipendente, prima che la Commissione prenda una decisione definitiva.