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Il progetto presentato dalla regione Emilia-Romagna ha ottenuto il punteggio più alto nel bando del Ministero delle Ricerca e dell'Università (MUR) per la creazione e il rafforzamento di Ecosistemi dell'innovazione.

Incluso tra le misure del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il bando punta a creare 12 Ecosistemi dell'innovazione, ovvero reti di università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, altri soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti, che agiscono su aree di specializzazione tecnologica in linea con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio di riferimento, supportando la cooperazione tra il sistema della ricerca, il sistema produttivo e le istituzioni territoriali.

Il progetto dell'Emilia-Romagna è stato presentato dall’Università di Bologna come soggetto proponente, ma mette insieme l’intera rete degli Atenei regionali (Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, Università Cattolica del Sacro Cuore e il Politecnico di Milano sedi di Piacenza) e il CNR, con ENEA e INFN, e il coordinamento della Regione attraverso ART-ER, la società consortile regionale per la crescita sostenibile, l’innovazione e l’attrattività.

L’ampio partenariato coinvolge oltre 750 persone nella realizzazione delle attività previste (di cui circa 300 ricercatrici e ricercatori) e mette a sistema le competenze e le infrastrutture tecnologiche dell’Emilia-Romagna Data Valley (Big Data, supercomputer e capacità di supercalcolo), della Rete regionale Alta Tecnologia e dei Tecnopoli come asset fondamentali per la transizione ecologica.

Il progetto ha dunque ottenuto il primo posto, passando in questo modo alla fase due, che prevede un investimento totale di 1,3 miliardi di euro.