- Tipo NewsPOLITICA GENERALE
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La Commissione europea ha presentato un Piano d'Azione per l'Industria dell'Acciaio e dei Metalli, un'iniziativa strategica volta a consolidare e potenziare le capacità industriali europee in un settore chiave per l'economia del continente.
L'acciaio e i metalli rappresentano infatti componenti essenziali per settori strategici come l'automotive, la tecnologia pulita e la difesa. In un contesto geopolitico sempre più complesso, garantire un’industria siderurgica e metallurgica solida e sostenibile è cruciale per la sicurezza economica dell’UE e per la realizzazione del Piano "ReArm Europe/Readiness 2030".
Tuttavia, il comparto siderurgico e metallurgico si trova di fronte a sfide uregenti, tra cui costi energetici elevati, concorrenza sleale a livello globale e la necessità di investimenti significativi per la riduzione delle emissioni di CO₂. Inoltre, misure distorsive del mercato, come sussidi non equi a livello internazionale e tariffe ingiustificate sull’acciaio e sull’alluminio europeo, rischiano di compromettere la competitività del settore.
Il Piano, sviluppato attraverso un processo di consultazione con gli stakeholder e discusso nell'ambito dello Steel Dialogue del 4 marzo 2025, prevede una serie di interventi mirati per affrontare le sfide del settore nel breve e medio termine:
- Energia accessibile e sicura: i costi energetici incidono pesantemente sulla produzione di metalli. Il Piano promuove l’uso di Power Purchase Agreements (PPAs), incentiva gli Stati membri a sfruttare agevolazioni fiscali sull’energia e riduzioni delle tariffe di rete, e favorisce l’accesso rapido alla rete per le industrie ad alta intensità energetica. Inoltre, si punta sull’incremento dell’uso di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio.
- Prevenzione della rilocalizzazione delle emissioni di carbonio (carbon leakage): il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) dovrà garantire condizioni di parità concorrenziale con i produttori extra-UE, impedendo il fenomeno del “greenwashing” da parte di industrie non europee che dichiarano emissioni ridotte senza reali cambiamenti produttivi. La Commissione proporrà una revisione del CBAM entro la fine del 2025, con l’ampliamento del meccanismo a prodotti derivati dall’acciaio e dall’alluminio e nuove misure per prevenire l’elusione delle normative.
- Tutela e sviluppo delle capacità industriali europee: per contrastare il problema della sovracapacità globale che mina la redditività del settore, l’UE rafforzerà le misure di difesa commerciale già in vigore. Entro il 2026 verrà proposta una nuova misura di protezione a lungo termine per il settore siderurgico. Inoltre, verrà valutata l'introduzione della regola “melted and poured”, che garantirebbe la tracciabilità dell’origine dei metalli importati, impedendo aggiramenti delle misure anti-dumping.
- Economia circolare e riciclo: migliorare il tasso di riciclo è essenziale per ridurre le emissioni e il consumo energetico nel settore metallurgico. La Commissione stabilirà target per il riciclo di acciaio e alluminio in settori chiave e valuterà l’introduzione di requisiti di contenuto riciclato per materiali da costruzione ed elettronica. Inoltre, verranno prese in considerazione misure commerciali per il rottame metallico, per garantire un approvvigionamento sufficiente alle acciaierie europee impegnate nella decarbonizzazione.
- Sostegno alla decarbonizzazione industriale: il Fondo per la Ricerca su Carbone e Acciaio destinerà 150 milioni di euro nel biennio 2026-2027, mentre Horizon Europe metterà a disposizione 600 milioni di euro per il Clean Industrial Deal. Inoltre, la Commissione mira a mobilitare 100 miliardi di euro tramite l’Industrial Decarbonisation Bank, con un’asta pilota da 1 miliardo di euro nel 2025, focalizzata sulla decarbonizzazione e l’elettrificazione dei processi industriali.
- Protezione dei posti di lavoro e delle competenze: il settore impiega direttamente e indirettamente 2,6 milioni di persone nell’UE. Il Piano prevede politiche attive per la formazione e la transizione occupazionale, con il supporto dell’Osservatorio Europeo per una Transizione Giusta e della Quality Jobs Roadmap, parte integrante del Clean Industrial Deal.