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Il Parlamento europeo chiede alla Commissione di istituire uno European Space Programme autonomo, dotato di un bilancio dedicato di almeno 60 miliardi di euro, per rafforzare la sovranità strategica europea nel settore spaziale.
L’attuale programma ha avuto una dotazione iniziale di circa 15 miliardi di euro, incrementata successivamente di 5 miliardi per lo sviluppo di un sistema di comunicazione satellitare sicura. Tuttavia, si ritiene che questa cifra sia ormai insufficiente per sostenere le crescenti sfide legate all’autonomia tecnologica e alla competitività globale.
Diversi fattori, tra cui i recenti conflitti internazionali, dimostrano la necessità di una solida capacità europea di osservazione e comunicazione satellitare. I sistemi spaziali si confermano strumenti chiave per la sicurezza, il controllo del territorio e la resilienza infrastrutturale.
La proposta avanza una critica netta verso l’ipotesi di unificazione dei fondi spaziali all’interno di un più ampio Fondo per la Competitività, ritenendo che tale accorpamento non risponderebbe alle peculiarità tecniche e operative del comparto spazio. Il settore necessita di criteri di finanziamento e regolazione dedicati, non assimilabili ad altri ambiti industriali.
Il programma spaziale è, inoltre, considerato un dominio a duplice uso, con implicazioni civili e militari. Trattarlo come una semplice area della politica industriale comprometterebbe la sua valenza strategica, incidendo negativamente su ambiti come intelligence, difesa, comunicazioni e risposta alle emergenze. La mancanza di infrastrutture di lancio autonome e di una capacità industriale sufficiente renderebbe l’Europa dipendente da fornitori esterni, limitandone la libertà d’azione, la credibilità internazionale e la capacità di costruire partnership paritarie.
La combinazione dei fondi spaziali con altri programmi comporterebbe una confusione normativa e la diluizione di obiettivi specifici, con possibili conseguenze su sicurezza ed efficacia operativa. Pur favorevole alla semplificazione, il Parlamento avverte che essa non deve compromettere la coerenza del programma.
Il messaggio rivolto all’esecutivo europeo è inequivocabile: così come è stato confermato il carattere indipendente del prossimo Programma Quadro di Ricerca, anche la politica spaziale deve rimanere autonoma e dotata di risorse certe. La posizione espressa vuole anticipare il dibattito sul prossimo bilancio pluriennale dell’UE, che sarà presentato a metà luglio.