- Tipo NewsCOMUNICATO STAMPA
- FonteCommissione europea
- Del
Le imprese europee hanno registrato nel 2023 una crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo pari al 9,8%, superando per la prima volta dal 2013 i tassi di crescita degli Stati Uniti (+5,9%) e della Cina (+9,6%), come riportato nell'ultima edizione dell'EU Industrial R&D Investment Scoreboard.
Nonostante ciò, l'UE rimane al secondo posto a livello globale per investimenti privati in R&S (18,7%), dietro agli USA (42,3%) ma sopra Cina, Giappone e altre regioni. Ricerca e innovazione rappresentano, infatti, un pilastro fondamentale per la competitività sostenibile dell’UE e la transizione verso un’economia pulita e digitale. La crescita in UE è trainata da settori chiave come automotive, salute e ICT hardware, con l'automotive come punto di forza europeo: le aziende UE rappresentano il 45,4% degli investimenti globali nel settore. Permangono, però, debolezze in aree come l'ICT software, dove dominano USA e Cina.
Il rapporto sottolinea che il divario innovativo rispetto ai principali concorrenti globali è attribuibile alla struttura industriale dell’Europa, che richiede maggiori investimenti privati in settori chiave come le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) e la salute, oltre a una riduzione delle disparità tra Stati membri.
I "widening countries", ovvero i Paesi membri dell’UE con minori performance materia in ricerca e innovazione, sono ancora poco rappresentati. Tra le 2000 aziende globali analizzate, solo quattro hanno sede in questi Paesi (una ciascuno in Portogallo, Ungheria, Slovenia e Malta). Tuttavia, le sussidiarie di grandi aziende con sede in altre nazioni europee svolgono un ruolo cruciale, soprattutto in Polonia e Repubblica Ceca.
Il rapporto sottolinea l’importanza strategica di aumentare gli investimenti privati in R&S, sviluppare settori chiave e promuovere una maggiore coesione tra gli Stati membri per garantire una crescita sostenibile e la competitività globale dell’Europa.