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Pubblicata la nuova edizione del report European Blue Economy, una bussola che aiuta i decisori e gli stakeholder a navigare nelle acque dell'economia blu europea.
L'edizione 2023 del rapporto evidenzia l'evoluzione dei settori dell'economia blu dal 2010 e mostra che, nonostante l'impatto negativo della pandemia COVID19 e dell'invasione russa non provocata dell'Ucraina, la maggior parte dei settori analizzati ha aumentato le proprie performance economiche.
Ad esempio, dal 2010 al 2020, si è registrato un aumento significativo del Valore Aggiunto Lordo, il principale indicatore di performance economica, per i settori in:
- risorse biologiche: + 25%;
- attività portuali: + 25%;
- energia eolica offshore: + 1762%;
- costruzione e riparazione di navi: + 22%.
La blue economy sta inoltre offrendo nuove opportunità di lavoro: il numero di occupati nei settori analizzati è in aumento, con un picco registrato nel settore dell'energia eolica offshore, il cui tasso di occupazione è aumentato di 20 volte in soli 10 anni.
Complessivamente, i settori consolidati dell'economia blu dell'UE (risorse marine viventi, risorse marine non viventi, energia rinnovabile marina, attività portuali, costruzione e riparazione navale, trasporto marittimo e turismo costiero) hanno generato un valore aggiunto lordo (VAL) di 129 miliardi di euro nel 2020, per 43,6 miliardi di euro di profitti e un fatturato totale di 523 miliardi di euro.
Tra i settori emergenti, quello delle alghe è uno dei sottosettori più dinamici delle biotecnologie blu. Le stime socio-economiche disponibili mostrano che la produzione di alghe in Europa ha generato un fatturato annuo ben superiore ai 10 milioni di euro in Francia, Spagna e Portogallo, gli Stati membri con il maggior numero di impianti di produzione.