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Nel corso della conferenza tenutasi a Bruxelles il 18 e 19 settembre scorso, intitolata “European Research Area: Fostering greater integration. Advancing competitiveness”, si sono riuniti professionisti della ricerca e dell'innovazione e comunità politiche per discutere del passato e del futuro dell'Area europea della ricerca (ERA) come pietra angolare della competitività e del benessere sociale dell'UE.
Sono emerse tre aree in cui l'ERA ha prodotto risultati in termini di rafforzamento dell'eccellenza in tutta Europa negli ultimi quattro anni:
- Carriere nella ricerca: è stato annunciato l'accordo tra la Commissione europea e l'OCSE per sviluppare l'Osservatorio sulle carriere nella ricerca e nell'innovazione (ReICO), finalizzato a raccogliere dati precisi per migliorare le carriere nella ricerca in Europa
- Infrastrutture di ricerca: dal 2009 sono state istituite 28 infrastrutture di interesse comune
- Open Science: la prima piattaforma operativa dell'European Data Space, l'EOSC EU Node, è pronta per il lancio, a supporto della ricerca e dell'uso dei dati FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable)
Nonostante i progressi significativi, vi sono numerose sfide in corso, tra le quali i progressi limitati verso il raggiungimento dell'obiettivo di investire il 3% del PIL in ricerca e sviluppo e il bisogno di maggiori investimenti e un coordinamento più stretto tra gli Stati membri per superare il panorama frammentato della ricerca.
Infine, si è sottolineato il concetto di quinta libertà della circolazione di ricercatori, conoscenze scientifiche e tecnologie in quanto una delle iniziative politiche di maggior successo dell'UE, fondamentale per affrontare le attuali sfide e superare il divario di innovazione e competitività con i concorrenti globali.