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Il Comitato europeo delle Regioni ha ufficialmente adottato le proprie raccomandazioni per il prossimo programma quadro di ricerca e innovazione (10º PQ).
Il Comitato struttura le sue raccomandazioni nei seguenti capitoli:
Il ruolo degli ecosistemi regionali dell'innovazione nell'attuazione del 10° programma quadro
- Il ruolo delle specializzazioni intelligenti nella strutturazione degli ecosistemi regionali dell'innovazione e nell'attuazione del PQ;
- Le città e le regioni e i loro ecosistemi dell'innovazione: soggetti fondamentali per il successo dei partenariati europei per la ricerca e l'innovazione;
In sintesi, nel primo capitolo il Comitato europeo delle regioni insiste nel chiedere che a guidare la programmazione strategica del prossimo PQ sia un approccio all'innovazione basato sul luogo (place-based approach), ribadendo il ruolo svolto dalle città e dalle regioni nel plasmare le eccellenze scientifiche e tecnologiche dell'UE. Tale approccio consentirebbe inoltre migliori sinergie tra il futuro PQ e la futura politica di coesione. Il Comitato chiede quindi di essere efficacemente coinvolto nella programmazione strategica del PQ.
Ritiene inoltre che le strategie di specializzazione intelligente (S3-S4) possano essere un potente motore di eccellenza per gli ecosistemi di innovazione regionali e locali e che la programmazione strategica del prossimo PQ dovrebbe collegarsi più efficacemente a tali strategie. Propone quindi che il prossimo PQ adotti una programmazione multifondo per implementare e ampliare le Regional Innovation Valley, attraverso un più stretto coinvolgimento con il programma I3 e altri finanziamenti.
Struttura del programma quadro
- Priorità tematiche;
- Una struttura da mantenere, delle connessioni da ottimizzare;
- Sostenere l'attuazione delle missioni europee;
- Rafforzare l'approccio basato sui cittadini;
- Ampliare la partecipazione al PQ privilegiando un approccio basato sul territorio;
- Il programma quadro come fattore di accelerazione di carriere accademiche e di formazione alle competenze necessarie per il futuro;
Nel secondo capitolo il Comitato chiede che il PQ sia pienamente allineato agli obiettivi e alle priorità del Green Deal europeo, assicurando che tutte le innovazioni finanziate dal PQ contribuiscano a un'Europa sostenibile e climaticamente neutra.
Per quanto riguarda la struttura, chiede di mantenere il giusto equilibrio tra aiuti alla ricerca di base e aiuti alla ricerca applicata, in particolare nel settore delle cosiddette "tecnologie di rottura"; inoltre, è favorevole a mantenere la struttura a tre pilastri del PQ, ma sottolinea come sia necessario adottare ulteriori meccanismi per garantire la valorizzazione dei risultati dei progetti finanziati in tutti e tre i pilastri.
Il Comitato propone che il prossimo PQ includa nel terzo pilastro azioni volte a promuovere collaborazioni eccellenti tra gli ecosistemi locali e regionali dell'innovazione, sfruttando i risultati prodotti dall'iniziativa delle specializzazioni intelligenti e puntando a realizzare le sinergie più efficaci con altri programmi (come ad esempio I3).
Per quanto riguarda le università, il Comitato suggerisce che le attività del PQ10 a livello dell'UE rafforzino e sfruttino i legami intra-regionali. Inoltre, le università dovrebbero estendere il ruolo della scienza oltre i risultati accademici, attraverso la loro partecipazione attiva agli ecosistemi di innovazione regionali;
Per quanto riguarda le Missioni, ne riconosce il potenziale valore aggiunto ma occorre favorire l'attuazione di soluzioni concrete, privilegiando un approccio più trasversale e multiprogramma; inoltre, propone di non avviare nuove missioni europee fino a quando non sarà stata effettuata una valutazione completa di quelle in corso.
Infine, sottolinea che il successo del PQ dipenderà dalla sua capacità di coinvolgere i cittadini nella sua attuazione, in modo da favorire la diffusione dei risultati del programma nella società civile, un obiettivo per il cui raggiungimento le città e le regioni sono partner imprescindibili;
Risorse in comune e sinergie con gli altri programmi europei
- Per una dotazione finanziaria ambiziosa del programma quadro che consenta all'UE di rimanere tra i leader dell'innovazione;
- Inserire il programma quadro nell'ambito di una programmazione multifondo e di lungo periodo;
Nel terzo capitolo, il Comitato propone che il prossimo PQ inserisca pienamente nella sua programmazione strategica lo sviluppo di sinergie e il principio della messa in comune delle risorse con altri programmi europei (in particolare quelli relativi alla politica di coesione), nazionali e locali in rapporto alle sue future priorità fondamentali.
Il Comitato osserva infatti che, nonostante i notevoli progressi compiuti nel creare un quadro adeguato per lo sviluppo di sinergie tra più fondi, combinare fondi diversi dell'UE che vadano a sostegno della R&I rimane oggi una vera e propria sfida per i partecipanti e le autorità di gestione di questi programmi.
Propone quindi di istituire il quadro necessario per tale programmazione pluriennale multifondo nell'ambito del futuro quadro finanziario pluriennale, con l'obiettivo di mettere a disposizione un quadro operativo che favorisca la messa in comune delle risorse, progettate fin dalla fase di concezione dei programmi e nel lungo periodo.