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L'Europa è leader mondiale nelle tecnologie per l'energia del moto ondoso e delle maree, ma portarle sul mercato rimane difficile e la loro adozione risulta quindi in ritardo. Per andare oltre i progetti di dimostrazione, i ricercatori stanno cercando di ottenere hardware standard e incentivi di mercato.

Secondo una recente valutazione del Joint Research Centre, i 47 progetti sull'energia degli oceani finanziati da Horizon 2020 hanno contribuito a far progredire in modo significativo sia la tecnologia dell'energia del moto ondoso che quella delle maree, inducendo anche un riduzione dei costi più veloce rispetto a quella prevista dal Centro nel 2015.

Tuttavia, rimangono ancora questioni tecniche in sospeso, tra cui l'efficienza dei sistemi di cattura dell'energia e la durata di vita dei dispositivi: il miglioramento di questi due aspetti potrebbe ridurre ulteriormente i costi.

Uno degli anelli più deboli è l'hardware PTO (Power Take off), che sfrutta l'energia delle onde e la trasforma in elettricità. Attualmente, tutti i dispositivi sono dotati di hardware PTO su misura, limitando l'ampiezza di utilizzo di ogni progetto e aumentando i costi di produzione. Un progetto finanziato da Horizon 2020, SEA-TITAN, sta lavorando su una versione trasversale e open source dell'hardware PTO che potrà essere utilizzata con qualsiasi sistema di energia a onde. L'hardware PTO sarà open source, il che significa che ogni azienda interessata potrà realizzare la propria versione.

Tuttavia, standardizzare la progettazione di PTO non è sufficiente a garantire il primato dell'Europa nell'energia oceanica. Gli sviluppatori hanno bisogno di politiche adeguate per rendere la tecnologia sufficientemente competitiva per una maggiore diffusione.

Entro il 2050, l'industria dell'energia oceanica spera di fornire il 10% dell'energia consumata nell'UE, riducendo le emissioni di carbonio e bilanciando l'attuale eccessiva dipendenza dall'energia eolica e solare intermittente.

Nell'ambito del programma Horizon Europe 2021 - 2027, la Commissione e l'industria porteranno avanti la ricerca sull'energia oceanica nell'ambito del partenariato pubblico-privato Clean Energy Transition. Nei prossimi sette anni, la partnership si propone di portare l'energia oceanica alla diffusione commerciale, di ridurre i costi e di mantenere la posizione di leader dell'Europa.