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La Commissione si sta muovendo in direzione di una laurea europea al centro di una nuova strategia per promuovere la cooperazione transnazionale nel sistema di istruzione superiore in Europa, ma le università ritengono la proposta troppo ambiziosa, chiedendosi inoltre se gli stati membri rinunceranno alla loro competenza nazionale per lasciare che Bruxelles decida come le università rilasciano i diplomi.

Nelle intenzioni della Commissione una laurea europea ridurrebbe l'onere amministrativo della creazione di programmi congiunti transfrontalieri e permetterebbe agli studenti di ottenere più facilmente esperienze internazionali. A tale fine verrebbe anche creata una nuova carta d'identità digitale per gli studenti, basata sull'attuale iniziativa della carta dello studente europeo, che permetterebbe loro di muoversi da un paese all'altro

La strategia include anche una proposta per espandere il programma pilota per le università europee, dalle attuali 41 alleanze, a 60 alleanze che coinvolgono più di 500 università entro la metà del 2024.

Particolari problematicità però sono state riscontrate nell’ambito dell’idea dei diplomi UE congiunti con il programma Erasmus Mundus: tali diplomi fornirebbero finanziamenti agli studenti per fare master transfrontalieri in un certo numero di materie ma secondo Maria Kelo, direttore per lo sviluppo istituzionale all'EUA, lo schema è ostacolato dal fatto che gli stati membri hanno diversi requisiti legali per offrire lauree congiunte, mentre in altri paesi le università non erano nemmeno autorizzate a farlo.