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L’UE sta cercando di creare nuove condizioni quadro per la cooperazione scientifica con la Cina, ma appare difficile al momento raggiungere un accordo vantaggioso per tutti.

L'Unione Europea infatti vuole migliori condizioni di accesso ai dati scientifici e migliori opportunità per i suoi ricercatori in Cina, richiedendo impegni chiari da parte del paese per un ecosistema dell'innovazione equo e non distorsivo, reciprocità chiara, condizioni di parità e standard etici elevati.

Alla fine del 2020, UE e Cina hanno concluso un accordo di investimento piuttosto controverso che aprirà il settore manifatturiero cinese alle aziende dell'UE, nonché alle costruzioni, alla pubblicità, al trasporto aereo e alle telecomunicazioni, ma diversi europarlamentari si sono opposti alla ratifica di tale accordo, visto da molti come un approccio autoritario della Cina.

Attualmente, la collaborazione scientifica formale tra Bruxelles e Pechino è limitata e squilibrata. Se da un lato, infatti, c’è pieno accesso all'Europa per i ricercatori cinesi, dall’altro c’è un accesso molto macchinoso alle risorse cinesi.

Per questo motivo, sembra improbabile l'attivazione di una partnership piena nell'ambito del nuovo programma Horizon Europe. Infatti, attraverso l’inserimento di una nuova clausola nel programma di R&I, la Commissione europea cercherà di limitare l’accesso della Cina a ricerche europee sensibili per evitare che imprese cinesi possano esportare in Cina dati e proprietà intellettuale di società europee.

Area
Unione Europea
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