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BrexitDa poche settimane il Regno Unito si trova a dover impostare delle nuove relazioni con l'Unione Europea e numerosi sono i cambiamenti e le sfide che deve affrontare, in particolare riguardo alla partnership di ricerca con l’Europa.

Secondo i termini dell'accordo commerciale UE-UK, il Regno Unito entrerà a far parte del programma settennale Horizon Europe come paese associato, lo stesso status che Svizzera, Norvegia e altri 14 paesi extra-UE hanno all'interno dell'attuale Horizon 2020 e che garantisce molti degli stessi diritti degli Stati membri dell'UE. Tuttavia sono ancora da risolvere molti problemi logistici, normativi e amministrativi.

In quanto paese associato, il Regno Unito non avrà diritto di voto e dovrà contribuire alle spese generali di gestione di Horizon Europe con un contributo finanziario annuale che si aggirerà intorno a 2 miliardi di euro. Inoltre, la Commissione propone che i partner associati paghino il corrispettivo delle sovvenzioni che ricevono grazie al sistema "pay-as-you-go".

La partecipazione del Regno Unito ha sollevato preoccupazioni riguardo questioni amministrative e logistiche, causate in particolar modo da visti, trasferimento di dati e gestione burocratica.

Infatti, la Brexit ha posto fine alla libertà di circolazione tra il Regno Unito e l'UE: i visti necessari per i viaggi oltre 90 giorni, così come le modifiche ai diritti dei passeggeri e all'assistenza sanitaria, renderanno le cose più complicate per i ricercatori che viaggiano oltre Manica.

Secondo i funzionari del Regno Unito, l’opzione più appropriata è rappresentata da un visto di scambio autorizzato dal governo per i lavoratori temporanei, che consentirà ai ricercatori di fare un’esperienza lavorativa o di ricerca nel Regno Unito per 24 mesi.

Un altro grosso problema rimasto da risolvere sono i flussi di dati transfrontalieri: il Regno Unito necessita ancora di una "sentenza di adeguamento" della Commissione europea che dimostri come i suoi standard di protezione dei dati corrispondono alla legislazione europea in materia di GDPR, senza la quale bisognerebbe ricorrere a soluzioni alternative che andrebbero ad aggravare una crescente burocrazia.

Nonostante le incertezze, i ricercatori britannici sono impazienti di recuperare parte del terreno perso nel nuovo programma quadro di R&I, visto che a seguito dell’esito del Referendum che ha decretato l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea il numero di progetti provenienti dal Regno Unito per Horizon 2020 era notevolmente diminuito.

Il Regno Unito continuerà a partecipare anche in altri quattro programmi dell'UE, ovvero il programma di ricerca nucleare Euratom, il progetto ITER per costruire il primo sistema di fusione nucleare al mondo, il progetto di monitoraggio della terra Copernicus e i servizi di monitoraggio satellitare dell'UE.

Per governare le nuove relazioni e assicurare una cooperazione efficace tra le due parti, sarà costituita una serie di comitati misti e gruppi di lavoro tra il Regno Unito e l’UE.

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