• Tipo News
    PUBBLICAZIONE
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    Governo Italiano
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E' disponibile online il nuovo report trimestrale di monitoraggio MISE-Unioncamere-InfoCamere che analizza i trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane.

I principali dati che emergono dal rapporto aggiornato al 30 giugno 2020 sono i seguenti:

  • Crescita della popolazione: le startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese ai sensi del decreto legge 179/2012 sono 11.496, in aumento di 290 unità rispetto al trimestre precedente. Esse rappresentano il 3,1% di tutte le società di capitali di recente costituzione.
  • Distribuzione territoriale: la Lombardia ospita oltre un quarto di tutte le startup italiane (27,3%). La sola provincia di Milano, con 2.254 startup innovative, rappresenta il 19,6% della popolazione, più di qualsiasi altra regione. Solo il Lazio supera quota mille, in gran parte localizzate a Roma. La regione con la maggiore densità di imprese innovative è però il Trentino-Alto Adige, dove circa il 5,4% di tutte le società costituite negli ultimi 5 anni è una startup.
  • Forza lavoro: i soci di capitale dell’azienda, rispetto al trimestre precedente, sono aumentati dell’1,2%, attestandosi ad oltre quota 53.000. Le imprese fondate da under 35 sono il 18% del totale, mentre risultano sottorappresentate le imprese femminili: 13,2%, contro un 21,7% registrato nel complesso delle società di capitali.
  • Fatturato: le startup innovative sono soprattutto micro-imprese, vantando un valore della produzione medio di poco inferiore a 163.000 euro. Ciò è anche dovuto al ricambio costante cui è soggetta questa popolazione.
  • Investimenti e redditività: le startup innovative mostrano un’incidenza più elevata della media di società in perdita (oltre il 51,8% contro il 32,8% complessivo). Tuttavia, le società in utile mostrano valori particolarmente positivi in termini di redditività e valore aggiunto. Inoltre, le startup innovative presentano un tasso di immobilizzazioni – uno dei principali indicatori della propensione a investire delle aziende – di circa sette volte più elevato rispetto alle altre aziende comparabili.
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