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In un recente articolo di Science|Business viene affrontato il tema della cooperazione internazionale in R&S, discutendo una possibile apertura del programma di finanziamento per la ricerca e l'innovazione europeo Horizon Europe ai paesi di tutto il mondo.

Il direttore per lo sviluppo e l'innovazione al Ministero della Scienza e dell'Istruzione superiore in Polonia, Mateusz Gaczynski, ha affermato che l'Europa non sarà in grado di rendere il suo sistema scientifico e di innovazione competitivo su scala globale senza un'apertura ai paesi terzi, ma prima dovrebbe focalizzarsi sui problemi interni, rafforzando i sistemi nazionali dei Paesi membri più poveri.

Questa opinione è stata condivisa da ricercatori e accademici in Europa centrale e orientale. Per la maggior parte sono d'accordo che l'Europa debba pensare ad investimenti ambiziosi nel settore della ricerca in tutto il mondo come parte di una pianificazione futura, ma sostengono che il gap di innovazione tra gli Stati membri ricchi e poveri dovrebbe avere la priorità.

Per il rettore dell'Università di Varsavia, è importante che l'Europa sia coinvolta in processi di cooperazione scientifica internazionale, per non isolarsi. Ci sono tuttavia delle preoccupazioni: un rischio è che la cooperazione internazionale possa andare ad incidere sulla coesione interna alla ricerca europea, nel caso in cui i progetti finanziati aiutassero paesi come il Canada o gli Stati Uniti a ricevere i ricercatori più talentuosi dell'Europa centro-orientale, regione già colpita dalla migrazione di talenti nei paesi europei più ricchi.