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La nuova Commissione europea

La principale novità dell’estate 2019 è sicuramente l’elezione da parte del Parlamento europeo di Ursula von der Leyen come presidente designata della prossima Commissione europea. La nuova Commissione europea sarà infatti uno degli attori protagonisti della trattativa che porterà alla definizione di Horizon Europe, il prossimo Programma Quadro europeo dedicato a Ricerca e Innovazione per il periodo 2021-2027.

Il 10 settembre la Presidente eletta ha presentato la sua squadra e la nuova struttura della prossima Commissione europea, che rispecchia le priorità e le ambizioni delineate nei suoi orientamenti politici. Al centro del lavoro della nuova Commissione vi è la necessità di affrontare i cambiamenti climatici, tecnologici e demografici che stanno trasformando le nostre società e il nostro modo di vivere: l'Unione europea deve essere in grado di guidare la transizione verso un pianeta in salute e un nuovo mondo digitale.

Da un punto di vista formale, il Parlamento europeo dovrà approvare la nuova Commissione europea nel suo complesso affinché quest'ultima possa entrare effettivamente in carica. Tra i commissari incaricati, Mariya Gabriel - attuale commissaria per l’agenda digitale - è stata indicata per il nuovo portfolio “Innovation and Youth” che integrerà i settori ricerca, innovazione ed educazione e che avrà il compito di gestire il futuro Programma Quadro. Il nome scelto dalla futura Presidente della Commissione europea ha destato qualche polemica nel mondo scientifico e accademico: oltre 8.000 rappresentanti hanno infatti aderito ad una petizione per chiedere che il nuovo portfolio venga rinominato “Education, Research, Innovation and Youth”. I firmatari temono infatti che questa omissione sia sintomo di una futura propensione della nuova Commissione verso lo sfruttamento commerciale a discapito dell’istruzione e della ricerca come base dell’innovazione.

 

Horizon Europe: il riassunto delle puntate precedenti

Il 17 aprile il Parlamento europeo ha approvato ufficialmente l’accordo su Horizon Europe. In particolare, il Parlamento ha approvato un testo legislativo consolidato che definisce alcuni aspetti importanti del nuovo programma (come ad esempio gli obiettivi, la struttura in pilastri, le regole di partecipazione, i cluster tematici, le missioni e i partenariati), ma che non comprende altri punti trasversali (come ad esempio il budget, eventuali sinergie con altri programmi europei, le regole di partecipazione di paesi terzi) che saranno oggetto dell’accordo generale sulla programmazione UE 2021-27.

Dallo scorso aprile, il negoziato legislativo si trova in una fase di stallo, in attesa della definizione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, strettamente connessa anche alla risoluzione della questione Brexit.

L’approvazione di una base legislativa è stato comunque un punto di svolta importante, in quanto ha permesso alla Commissione europea di avviare il processo di pianificazione strategica (Strategic Planning) che porterà, alla definizione del Piano Strategico (Strategic Plan) 2021 - 2024 di Horizon Europe contenente, tra le altre cose, i prossimi programmi di lavoro (Work Programme), ovvero i primi bandi di finanziamento.

Il processo avviato vede la partecipazione di diversi attori: gli Stati Membri, coinvolti all’interno del Comitato di Programma (tecnicamente si parla di un comitato shadow, ovvero ombra, in quanto il comitato formalmente si potrebbe riunire solo una volta ufficialmente approvato il programma); gli stakeholders interessati, chiamati a esprimere la propria opinione tramite delle consultazioni pubbliche; e le Istituzioni europee (Consiglio e Parlamento europeo), che verranno chiamate ad approvare il piano strategico. 

 

Cosa è successo durante l’estate

Nonostante la pausa estiva, dall’approvazione del testo legislativo il processo di pianificazione strategica ha già segnato alcuni importanti passi in avanti su diversi aspetti di Horizon Europe:


Consultazioni pubbliche

Il percorso delineato ha portato la Commissione europea a lanciare due consultazioni pubbliche su due aspetti chiave del prossimo Programma Quadro. La prima consultazione pubblica (pubblicata ufficialmente il 28 giugno con scadenza 8 settembre) si basava su un documento (Orientations towards the first Strategic Plan implementing the research and innovation framework programme Horizon Europe) contenente i primi orientamenti verso il primo Piano Strategico di Horizon Europe e invitava chiunque fosse interessato al tema a contribuire alla definizione di tali priorità. I risultati sono stati discussi durante i Research and Innovation Days del 24-26 settembre, evento annuale che ha coinvolto leader industriali, della finanza e del mondo accademico per discutere e delineare il futuro panorama del settore ricerca e innovazione. L’obiettivo è arrivare a fine 2019 con una versione definitiva del documento da far approvare ad inizio 2020 dalla nuova Commissione.
La seconda consultazione pubblica (pubblicata il 31 luglio con scadenza 4 ottobre), invece, è dedicata alla Strategia di Implementazione di Horizon Europe. Anche in questo caso la Commissione ha basato la consultazione su un proprio documento (Orientations towards the Implementation Strategy of the research and innovation framework programme Horizon Europe) che punta a definire alcuni importanti aspetti gestionali di Horizon Europe, come l'organizzazione dei prossimi bandi, le modalità di presentazione e valutazione delle proposte progettuali, la rendicontazione delle spese sostenute e lo sfruttamento dei risultati raggiunti. 


Missions: nominati i comitati di esperti

Le Missioni sono una delle grandi novità di Horizon Europe e dovranno essere iniziative di alto profilo, molto ambiziose, con lo scopo di trovare soluzioni ad alcune delle principali sfide che si trovano ad affrontare i cittadini europei. A seguito dell’avviso pubblicato a inizio maggio, la Commissione europea ha ufficializzato i presidenti e i componenti dei cinque comitati di esperti (Mission Boards) che aiuteranno a definire le missioni specifiche per ognuna delle Missions previste da Horizon Europe:

  • Adaptation to climate change including societal transformation - Ms Connie Hedegaard
  • Cancer - Prof. Harald zur Hausen
  • Healthy oceans, seas, coastal and inland waters - Mr Pascal Lamy
  • Climate-neutral and smart cities - Prof. Hanna Gronkiewicz-Waltz
  • Soil health and food - Mr Cees Veerman

Gli italiani inclusi sono Walter Ricciardi (Università Cattolica) nel board “Cancer”, Maria Cristina Pedicchio (presidente di OGS Trieste) nel board “Oceans”, Anna Lisa Boni (Eurocities) nel board “Smart Cities” e Catia Bastioli (amministratore delegato di Novamont e presidente di Terna) nel board “Soil health and food”. Inoltre, per ogni Mission board sarà istituita un'assemblea che riunirà ulteriori esperti settoriali, fornendo supporto e ulteriori idee, conoscenze ed expertise sulla specifica materia. I board si sono già riuniti a inizio settembre con l’obiettivo di produrre le prime indicazioni da inserire nel Piano Strategico entro la fine dell’anno.


La razionalizzazione dei partneriati

A inizio maggio la Commissione europea ha presentato la propria proposta di razionalizzazione dei partenariati che prevede 44 possibili partenariati europei suddivisi nelle tre nuove tipologie previste in Horizon Europe: Co-founded partnerships, Co-programmed partnerships e Instituzionalised partnerships. A questi potrebbero presto aggiungersene altri 9 partenariati proposti dagli Stati Membri. La discussione è ancora in atto ma, da un punto di vista legislativo, se la Commissione europea intende includere i partenariati co-programmati e co-finanziati nel primo Piano Strategico di Horizon Europe, è previsto un percorso diverso per i partenariati istituzionalizzati. La Commissione ha infatti aperto a inizio settembre (con scadenza 4 novembre) una consultazione pubblica dedicata alle 12 Instituzionalised partnerships proposte e, una volta raccolte le opinioni degli interessati, avvierà il percorso normativo - parallelo a quello dedicato di Horizon Europe - che porterà a istituire i nuovi partenariati.


Il nuovo Istituto europeo di innovazione e tecnologia 2021-27

A inizio luglio la Commissione europea ha presentato anche la strategia 2021-2027 dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (European Institute of Innovation and Technology - EIT). Nonostante qualche perplessità ermersa riguardo ad un possibile rischio di duplicare le funzioni e le attività dell’European Innovation Council (EIC), l’EIT sarà parte integrante di Horizon Europe. Le proposte della Commissione prevedono infatti un allineamento dell'EIT con il prossimo programma di ricerca e innovazione e prevedono un incremento delle risorse dedicate, con una dotazione proposta di 3 miliardi di €, pari a un aumento di 600 milioni di € (+25%) rispetto all'agenda strategica 2014-2020. Con tali risorse, la Commissione punta a continuare a potenziare la capacità di innovazione dell'istruzione superiore e ad aumentare l'impatto a livello regionale delle comunità della conoscenza e dell'innovazione (Knowledge and Innovation Communities - KICs), continuando a finanziare le esistenti ma anche lanciandone di nuove (la prima sarà dedicata alle industrie culturali e creative, mentre la seconda sarà scelta successivamente).

Articolo a cura della redazione FIRST

Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento