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Come l’elettricità nel passato, l’Artificial Intelligence (AI) sta trasformando il nostro mondo attuale.

L'intelligenza artificiale è diventata un'area di importanza strategica e un fattore chiave per lo sviluppo economico. L'AI fornisce ai sistemi la capacità di analizzare il loro ambiente e prendere decisioni con un certo grado di autonomia per raggiungere gli obiettivi. Il machine learning denota la capacità di un software/computer di apprendere dal proprio ambiente o da una serie molto ampia di dati rappresentativi, consentendo ai sistemi di adattare il proprio comportamento a circostanze mutevoli o di eseguire compiti per i quali non sono stati esplicitamente programmati.

“Artificial Intelligence refers to systems that display intelligent behaviour by analysing their environment and taking action — with some degree of autonomy — to achieve specific goals.” (dal ‘Coordinated Plan on Artificial Intelligence’)

Questa potente tecnologia potrebbe essere molto utile per affrontare alcune delle più grandi sfide del nostro tempo, dalla cura delle malattie alla lotta ai cambiamenti climatici, dai trasporti più sicuri alla lotta al crimine, solo per citarne alcune.

La Commissione europea propone dunque un approccio europeo all'intelligenza artificiale, per potenziare la ricerca e la capacità industriale dell'Europa e per mettere l'AI al servizio dei cittadini e dell'economia europea. Allo stesso tempo, è necessario affrontare congiuntamente e con attenzione anche gli impatti socio-economici, legali ed etici connessi a questa rivoluzione tecnologica.

Approccio europeo all’Intelligenza Artificiale
Il 18 febbraio scorso, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato le conclusioni sul piano coordinato per lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale “Made in Europe". Per promuovere lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e trasformare l'Europa in leader mondiale nel campo dell'intelligenza artificiale, il Consiglio sottolinea la necessità di coordinare le azioni degli Stati membri, incentivare gli investimenti e intensificare la collaborazione tra industria e mondo accademico nella ricerca e nell'innovazione in questo settore.

Il piano della Commissione era stato presentato il 7 dicembre 2018 per promuovere lo sviluppo e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in Europa, nell'ambito dell'attuazione della strategia in materia di intelligenza artificiale, adottata ad aprile 2018. La Commissione europea propone un approccio europeo all'intelligenza artificiale basato su tre pilastri:

1. Essere all'avanguardia negli sviluppi tecnologici e incoraggiare l'adozione nei settori pubblico e privato

Ad aprile dello scorso anno 25 paesi europei - tra cui l’Italia - hanno firmato una Declaration of cooperation on Artificial Intelligence con cui manifestano l’intenzione di unire le forze e impegnarsi in un approccio congiunto per cogliere tutte le opportunità connesse all’AI.

La Commissione, dal canto suo, ha già previsto un aumento di investimenti annuali nell'AI del 70% nell’attuale programmazione Horizon 2020, per arrivare a 1,5 miliardi di € nel periodo 2018-2020, al fine di:

  • collegare e rafforzare i centri di ricerca che lavorano sui temi dell’AI in tutta Europa;
  • sostenere lo sviluppo di una "piattaforma AI on demand" che darà accesso a tutte le più importanti risorse di intelligenza artificiale in Europa;
  • sostenere lo sviluppo di applicazioni AI in settori chiave.

Il 18 marzo scorso la Commissione ha annunciato nuove misure contenute nell’iniziativa pilota European Innovation Council, dimostrando il suo impegno nel supportare la prossima generazione di tecnologie AI human-centric. In particolare, questo è uno dei temi in cui l’Unione europea intende esplorare e validare nuovi paradigmi per tecnologie future, supportando progetti di ricerca e innovazione ad alto rischio con il bando FET Proactive: Boosting emerging technologies.

Per il periodo 2021-2027, la Commissione ha proposto, nell’ambito dei programmi Horizon Europe e Digital Europe, un aumento di investimenti pubblici e privati nell'AI per raggiungere l'obiettivo di 20 miliardi di euro l'anno nel prossimo decennio. Il 13 marzo scorso, il Consiglio dell’UE e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo su alcuni elementi chiave del futuro Digital Europe, che sarà finalizzato a incrementare l'implementazione su vasta scala delle tecnologie digitali chiave con riferimento a cinque settori: supercalcolo, intelligenza artificiale, cyber-sicurezza, competenze digitali avanzate e garanzia dell'ampio utilizzo delle tecnologie digitali in tutti gli ambiti economici e sociali.

A partire dal 2020 è inoltre previsto il finanziamento di un Nuovo partenariato (PPP) sull’intelligenza artificiale: l’Artificial intelligence Public Private Partnership (AI PPP), sulla scia delle PPP robotica e big data, costituirà un punto di riferimento per connettere e coordinare le comunità di ricerca e innovazione sul tema Artificial Intelligence, Big Data e Robotica. Suo compito sarà facilitare l'allineamento con gli Stati membri e le regioni, coinvolgere gli stakeholder e guidare la stesura di normative e standard, per promuovere la diffusione industriale dell'AI e assicurare la leadership europea su scala mondiale nello sviluppo e nell'utilizzo di un'intelligenza artificiale affidabile, che sia guidata dai valori etici fondamentali, come si legge nel "Joint Vision Paper for an Artificial Intelligence Public Private Partnership (AI PPP)" recentemente pubblicato.

2. Prepararsi ai cambiamenti socio-economici determinati dall'AI

Per sostenere gli sforzi degli Stati membri responsabili delle politiche del lavoro e dell'istruzione e per raggiungere una cooperazione più efficiente sul tema AI, la Commissione intende concentrarsi anche sulla promozione del talento, delle competenze e dell’apprendimento permanente, sostenendo le competenze digitali e i corsi universitari avanzati in intelligenza artificiale. In particolare, la Commissione intende:

  • sostenere partenariati business-education per attrarre e mantenere più talenti di intelligenza artificiale in Europa;
  • istituire corsi di formazione e riqualificazione dedicati per i professionisti;
  • prevedere cambiamenti nel mercato del lavoro e disallineamento delle competenze;
  • supportare le competenze digitali e le competenze in materia di scienza, tecnologia, ingegneria, matematica (STEM), imprenditorialità e creatività;
  • incoraggiare gli Stati membri a modernizzare i loro sistemi di istruzione e formazione.

3. Garantire un quadro etico e legale adeguato

Alcune applicazioni di AI possono sollevare nuove questioni etiche e legali, legate alla responsabilità o alla correttezza del processo decisionale. Per supportare ulteriori sviluppi nell'intelligenza artificiale è necessario, dunque, che l’Europa si doti di un ecosistema e di un’infrastruttura di dati ben funzionanti e sicure, in particolare nel settore sanitario. E’ altrettanto importante che le nuove soluzioni di intelligenza artificiali siano etiche ed affidabili, volte al rispetto dei diritti fondamentali e delle norme etiche.

Partendo dal regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), la Commissione intende fare un passo ulteriore per garantire la chiarezza giuridica nelle applicazioni basate sull'intelligenza artificiale.

A questo proposito, il 18 dicembre scorso l’High Level Expert Group on Artificial Intelligence (AI HLEG), istituito dalla Commissione europea nel mese di giugno, ha pubblicato la prima proposta di Linee guida etiche per lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Le linee guida sono state aperte ai commenti fino al 1° febbraio nell’ambito della European Al Alliance, la piattaforma multi-stakeholder europea sull’Intelligenza Artificiale. La consultazione pubblica ha ricevuto più di 500 commenti da parte di numerosi stakeholder europei e internazionali. Tali commenti sono ora sottoposti ad attenta valutazione da parte dell’AI HLEG per preparare una nuova versione delle Linee guida sull'etica, che dovrebbe essere consegnata alla Commissione europea entro l'inizio di aprile.

AI Digital Innovation Hubs Network
Le tecnologie digitali stanno cambiando radicalmente il modo in cui progettiamo, produciamo, commercializziamo e creiamo valore da tutti i tipi di beni e servizi.

La Commissione europea è impegnata nella promozione dell’intelligenza artificiale anche nelle start-up e piccole e medie imprese, sostenendole nella loro trasformazione digitale grazie ai Digital Innovation Hubs (DIHs). Contenuti nella Digitising European Industry Initiative, i DIHs nascono nel 2016 e si configurano come one-stop-shops per aiutare le imprese a diventare più competitive utilizzando tecnologie digitali.

Ad oggi, sono compresi nel catalogo europeo 379 DIH, 210 dei quali si concentrano sul tema Intelligenza Artificiale e sui sistemi cognitivi.

Recentemente la Commissione europea ha avviato il progetto AI DIH Network che, favorendo la collaborazione tra Digital Innovation Hub impegnati sui temi dell’Intelligenza Artificiale, permetterà di facilitare ulteriormente la diffusione dell’AI negli stati membri e nelle singole imprese.

In seguito alla call for Expression of Interest lanciata a novembre 2018, sono stati selezionati 30 Digital Innovation Hubs in tutta Europa specializzati in Intelligenza Artificale e che hanno già partecipato ad un kick-off meeting di training a Roma il 19 e 20 marzo. Attraverso una piattaforma dedicata, gli hub potranno cooperare nella creazione e condivisione di documenti e saranno coinvolti nella definizione e, probabilmente, nella firma di un Cooperation Agreement tra (almeno) 10 hub.

Interregional partnership for Smart Specilisation on Artificial Intelligence and Human Machine Interface (AI & HMI)
Il partenariato, guidato dalla regione Emilia-Romagna, è stato avviato nel 2018 nell’ambito della Piattaforma Tematica Industrial Modernisation (S3P-Industry), con l’obiettivo di sostenere l'adozione del sistema cyber-fisico potenziato dall'intelligenza artificiale e, in particolare, l'interfaccia uomo-macchina guidata dall'IA, sfruttando le conoscenze, le competenze e le capacità degli stakeholder delle regioni partecipanti per accelerare i processi di innovazione delle imprese, incluse le PMI. L’Emilia-Romagna è la regione leader del partenariato.

 

 

Articolo a cura della redazione FIRST