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Buone notizie per un progetto europeo, FIRST (vF Interoperation suppoRting buSiness innovaTion), che vede la partecipazione anche del Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche (FIM) di Unimore. Il progetto ha superato la revisione di metà periodo.

Il progetto, finanziato attraverso il programma Marie Sklodowska-Curie Actions di Horizon 2020, ha l’obiettivo di perseguire lo scambio tra mondo industriale e mondo accademico sui temi della virtual factory, ovvero di realizzare una astrazione software della fabbrica fisica che permette di simulare, gestire e controllare i processi e le macchine reali.

I vantaggi derivanti dalla virtual factory sono soprattutto la possibilità di simulare una azienda reale prima di poterla implementare e, una volta implementata, la possibilità di controllarla attraverso una astrazione software. Un altro vantaggio è poi la possibilità di far colloquiare in modo semplice aziende diverse che fanno parte della stessa catena di fornitura.

Cominciato all’inizio del 2017 e articolato in 4 anni di azioni, FIRST non è un classico progetto di ricerca, ma rientra nella linea di finanziamento “RISE”: supporta cioé la mobilità tra i ricercatori dell’Unione Europea e prevede il coinvolgimento delle aziende.

L’unità Unimore del progetto è composta dal prof. Giacomo Cabri, coordinatore, e dalla prof. Federica Mandreoli del FIM, dall’ing. Nicola Bicocchi del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” e dall’ing. Giulio Salierno, dottorando del corso in ICT. Gli altri partner sono: l’Università di Buornemouth (Regno Unito), coordinatore, l’Università La Sapienza di Roma, l’Università di Groningen (Olanda), l’azienda GK Software (Germania), il Secondo Politecnico di Shanghai (Cina) e l’azienda KMSoft (Cina).

Lo scorso settembre si è svolta la revisione di metà periodo presso l’Università di Groningen in Olanda da parte del Project Officer, una dipendente della Comunità Europea incaricata di seguire il progetto, soprattutto a livello amministrativo e gestionale, la quale ha avuto modo di dichiararsi soddisfatta dell’andamento del progetto e di rimarcarne il beneficio derivante dalla presenza di partner cinesi.

Per quanto riguarda Unimore, finora sono stati svolti 4 periodi all’estero: la prof. Federica Mandreoli ha svolto un mese presso la GK in Germania nel settembre 2017; l’ing. Nicola Bicocchi ha svolto un mese presso l’SSPU nel dicembre 2017, il prof. Giacomo Cabri ha svolto un mese presso la GK nel giugno 2018 e l’ing. Giulio Salierno sta portando a compimento un periodo di 3 mesi presso l’SSPU. Altri soggiorni della durata di 3 mesi l’uno sono previsti nel 2019 e nel 2020. Mentre, dall’altra parte il FIM ha a sua volta ospitato tre persone della GK a fine luglio.

“I periodi svolti all’estero – commenta il prof. Giacomo Cabri di Unimore – sono molto utili per scambiare non solo conoscenze tecniche, ma anche esperienze culturali e umane. I vincoli del programma impongono che i ricercatori universitari possano andare solo in una azienda o presso un paese extra-europeo; questo richiede uno sforzo in più per l’organizzazione dei periodi ma sicuramente garantisce un arricchente confronto tra realtà diverse”.