PON Ricerca e Innovazione 2014-2020: a breve un Fondo dei Fondi a sostegno della formazione terziaria

Con la riprogrammazione approvata a luglio 2018, il Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Innovazione 2014-2020 ha introdotto una nuova Azione (“Istruzione terziaria in ambiti coerenti con la SNSI e sua capacità di attrazione”) tesa a sostenere il diritto allo studio universitario e a promuovere una più ampia partecipazione all’istruzione terziaria per colmare il gap di laureati tra il nostro Paese e la media OECD (18% contro 30%).

Con l’introduzione di questa misura, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) ha indagato la possibilità di realizzare uno Strumento Finanziario finalizzato al sostegno della formazione terziaria. Il Ministero ha quindi dato mandato alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) di condurre un’indagine preliminare finalizzata a verificare la fattibilità dell’operazione e a rendere disponibili elementi conoscitivi per valutare l’introduzione della misura.

Il Rapporto Finale di Valutazione ha evidenziato l’effettiva esistenza di un "funding gap" rilevante nel periodo 2019-2023. In dettaglio, la domanda di finanziamenti da parte degli studenti non accolta dal mercato è quantificabile nell'ordine di almeno 225 milioni di euro nel periodo 2019-2023 secondo lo scenario più conservativo, mentre secondo uno scenario potenziale può arrivare a circa 610 milioni di euro nel medesimo periodo.

Per questo motivo, entro novembre 2018 è prevista la stipula dell’Accordo di Finanziamento tra MIUR e BEI per costituire il Fondo che avrà una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, a valere su risorse dell'Asse I del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020.

Il Fondo supporterà la formazione terziaria (es. magistrale, ciclo unico, master), in complementarietà con le politiche a sostegno delle lauree triennali attuate a livello regionale. I beneficiari saranno gli studenti residenti nelle Regioni Target (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna) che studiano nelle Regioni Target o in altre regioni/Paesi, ma anche studenti non residenti nelle Regioni Target che vanno a studiare nelle Regioni Target (massimo 25% della dotazione).