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Il 7 giugno scorso, la Commissione Europea ha presentato la sua proposta per il prossimo Programma Quadro per la ricerca e l'innovazione, che, come anticipato dal Commissario per la Ricerca e l'Innovazione Carlos Moedas in una nota del 2 maggio, si chiamerà Horizon Europe.

In continuità con Horizon 2020, attraverso il nuovo Progamma europeo per la R&I, che coprirà il periodo 2021-2027, la Commissione Europea intende valorizzare e premiare l’eccellenza nella ricerca scientifica attraverso lo European Research Council, le borse Marie Sklodowska-Curie e le azioni del Joint Research Centre. Allo stesso tempo, Horizon Europe si propone di aumentare l’impatto scientifico, economico e sociale della ricerca europea e di stimolare e incoraggiare le innovazioni più promettenti. Malgrado, infatti, nel nostro continente si concentri il 20% di tutti i finanziamenti globali in R&D e vengano prodotte 1/3 delle migliori pubblicazioni scientifiche, l’Europa non è finora riuscita a trasformare la sua leadership scientifica in successo economico e maggiore competitività.

Come sottolineato anche nell'Innovation Union Scoreboard 2018, recentemente pubblicato, l'Europa deve intensificare ulteriormente gli sforzi per rafforzare le sue potenzialità innovative e competere con i suoi principali concorrenti, vale a dire Canada, Giappone, Stati Uniti e Cina.

Carlos Moedas ha asserito: “Horizon 2020 è uno dei maggiori successi dell'Europa. Il nuovo programma Horizon Europe ha obiettivi ancora più ambiziosi. In tale ottica, intendiamo aumentare i finanziamenti destinati al Consiglio europeo della ricerca per rafforzare la posizione dell'UE in quanto leader mondiale nel campo scientifico e riconquistare la fiducia dei cittadini definendo nuove missioni ambiziose per la ricerca dell'UE. Abbiamo inoltre intenzione di proporre un nuovo Consiglio europeo per l'innovazione per modernizzare il finanziamento delle innovazioni rivoluzionarie in Europa”.

Ci si auspica, dunque, che il nuovo programma consolidi i risultati e il successo di Horizon 2020 e consenta all'Unione Europea di restare in prima linea nel settore della ricerca e dell'innovazione a livello mondiale.

Secondo quanto si legge nella proposta di decisione, il programma sarà articolato in 3 pilastri:

Le principali novità possono essere così rappresentate:

Lo European Innovation Council contribuirà a individuare e finanziare le innovazioni ad alto rischio e in rapida evoluzione che hanno forti potenzialità di creare nuovi mercati. Esso fornirà sostegno diretto a innovatori, start-up e imprese innovative attraverso due strumenti di finanziamento principali: il Pathfinder fornirà grants per le fasi iniziali (from early technology to pre-commercial) mentre l’Accelerator sarà rappresentato principalmente da strumenti di blended finance per lo sviluppo e la diffusione sul mercato (from pre-commercial to market & scale-up).

Le nuove missioni UE per la ricerca e l'innovazione incentrate sulle sfide per la società e la competitività industriale sono introdotte al fine di affrontare i problemi che incidono sulla nostra vita quotidiana, dalla lotta contro il cancro ai trasporti puliti o alla rimozione della plastica dagli oceani. Tali missioni saranno progettate insieme ai cittadini, agli stakeholder, al Parlamento europeo e agli Stati membri.

Il principio della “open science” sarà alla base di Horizon Europe e si concretizzerà nel libero accesso alle pubblicazioni e ai dati, consentendone la diffusione sul mercato dei risultati prodotti dai finanziamenti dell'UE.

Horizon Europe si propone di ottimizzare il numero di partenariati finanziati dalla Commissione in collaborazione con altri partner  industriali e della società civile, per aumentarne l'efficacia e l'impatto.

Più in generale, Horizon Europe si prefigge una maggiore apertura e collaborazione con gli altri programmi dell'UE, come il Fondo europeo per la difesa, il programma Europa digitale e il meccanismo per collegare l'Europa o la politica di coesione, al fine di coordinare e combinare i finanziamenti e creare sinergie virtuose.

La dotazione finanziaria proposta di 100 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 include 97,6 miliardi di euro per Horizon Europe (di cui 3,5 saranno stanziati a titolo del Fondo InvestEU) e 2,4 miliardi di euro per il programma Euratom, che finanzia la ricerca e la formazione nel campo della sicurezza nucleare e della radioprotezione. In particolare, Euratom sarà maggiormente incentrato sulle applicazioni diverse dalla generazione di energia, ad esempio l'assistenza sanitaria e le apparecchiature mediche, e sosterrà anche la mobilità dei ricercatori del settore nucleare nel quadro delle azioni Marie Sklodowska-Curie.

CONTRIBUTI E REAZIONI ALLA PROPOSTA DI HORIZON EUROPE

EUROPEAN INNOVATION COUNCIL
APRE, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, ha pubblicato “The EIC in Horizon Europe”, il proprio documento di posizione sul futuro European Innovation Council. Il documento rappresenta il contributo di APRE al processo istituzionale di definizione del Consiglio europeo dell’innovazione.

The EIC in Horizon Europe è il prodotto di un gruppo di lavoro avviato a giugno dello scorso anno, che ha coinvolto l’insieme dei soci APRE (tra cui ASTER) e che costituisce pertanto una sintesi delle posizioni sull’EIC di una significativa rappresentanza dei protagonisti pubblici e privati della ricerca e dell’innovazione nazionali.


MISSIONS

Il 4 aprile scorso si è chiusa la 'call for feedback' aperta dalla Commissione europea per ricevere commenti da parte degli stakeholder interessati sulle missioni per la ricerca e l'innovazione nell'ambito del prossimo Programma Quadro europeo.

Tra i position paper presentati in risposta a questa call ricordiamo il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche con il suo MISSION EUROPE 2030.


BUDGET
Sempre il CNR, insieme ad alcuni dei più importanti enti pubblici di ricerca di Francia, Germania e Spagna, si è fatto promotore di un’iniziativa per chiedere di assegnare maggiori risorse al prossimo Programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione nell’ambito del Quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, rispetto all'attuale Horizon 2020. Ha così realizzato un Manifesto, quale base di partenza per una campagna di sensibilizzazione, in cui si sottolinea l’importanza di investire in ricerca e innovazione, al fine di sviluppare nuovi prodotti e servizi che possano competere sul mercato internazionale, creando al contempo posti di lavoro e conoscenza.

Dello stesso avviso la EU-LIFE, l'alleanza di 13 importanti istituti di ricerca che operano nel settore delle scienze della vita in Europa, che in un documento del 19 giugno esprime preoccupazioni per l’“unambitious investment” proposto dalla Commissione.

In una dichiarazione congiunta, i 14 maggiori gruppi universitari d'Europa, tra cui la League of European Research Universities (LERU), the Guild of European Research-Intensive Universities e la European University Association (EUA) chiedono un aumento del budget totale di Horizon Europe pari a 160 miliardi di euro, e una riorganizzazione delle priorità di spesa nell'ambito dei tre pilastri del programma.

Anche la European Association of Research and Technology Organisations - EARTO ha pubblicato recentemente un'analisi e una lista di raccomandazioni per le proposte della Commissione europea sul programma Horizon Europe:

  • adattare il bilancio complessivo di Horizon Europe ad almeno € 120 miliardi;
  • rafforzare la cooperazione interdisciplinare dedicando al 2° pilastro il 60% del budget complessivo;
  • promuovere la competitività delle industrie europee, specialmente nei cluster del secondo pilastro;
  • rafforzare e assicurare il ruolo delle Key Enabling Technologies nell'ambito del secondo pilastro;
  • sostenere la continuità dei partenariati pubblico-privati, come strumenti efficienti per un'eccellente ricerca collaborativa guidata dall'industria in Europa;
  • preservare la continuità nelle regole di partecipazione, pur continuando gli sforzi per la semplificazione;
  • promuovere un approccio più equilibrato tra le politiche di Open Science e di proprietà intellettuale;
  • sostenere lo strumento EIC Pathfinder;
  • sostenere gli sforzi intrapresi per favorire la sinergia dei fondi tra i programmi.


SCIENCE WITH AND FOR SOCIETY

Alcuni stakeholder ritengono necessario rafforzare i finanziamenti a supporto dell’interazione tra scienza e società, poiché la proposta della Commissione per Horizon Europe non prevede un programma dedicato alla “scienza con e per la società”. La petizione è online.


ERC

Le università della scienza e della tecnologia riunite nell'ambito della Conference of European Schools for Advanced Engineering Education and Research (CESAER) chiedono, in un documento del 25 giugno, di aumentare il budget per il Consiglio europeo della ricerca (ERC) ad almeno 28 miliardi di euro e le azioni Marie Sklodowska-Curie (MSCA) ad almeno 8 miliardi di euro.


INDUSTRIA 4.0
La European Factories of the Future Research Association (EFFRA) riconosce l'importante e positivo approccio indicato dall'inclusione di un cluster Digital and Industry all’interno del pilastro Global Challenges and Industrial Competitiveness, con una dotazione finanziaria proposta di 15 miliardi di Euro.


GENDER BALANCE
Il progetto GENDERACTION, che mira a promuovere la parità di genere nella ricerca e nell'innovazione in tutta Europa, sta elaborando una serie di policy briefs su Horizon Europe, per portare le principali questioni di genere nei negoziati in corso, promuovendo la consapevolezza delle politiche di uguaglianza di genere nella ricerca e nell'innovazione come elementi cruciali per il futuro programma quadro.


COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Dal momento che l'80% degli investimenti globali in ricerca e sviluppo, il 73% delle pubblicazioni scientifiche e il 70% delle domande di brevetto avvengono al di fuori dell'UE, è fondamentale che l'Europa abbia “Access to the world’s best talents, expertise and resources,” ha affermato Signe Ratso, vice Direttore generale della DG Research and Innovation alla Commissione europea, intervenuta alla conferenza annuale di Science|Business il 4 giugno scorso. In quest'occasione, diversi stakeholder europei si sono interrogati su come l'Europa possa promuovere al meglio la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione, consentendo all'UE di accedere alle ultime conoscenze e ai migliori talenti di tutto il mondo. Tra i temi affrontati e raccolti in un documento pubblico, si è parlato di prevedere più forme di cooperazione, includere più paesi terzi e chiarire le regole per i paesi associati.