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MazzucatoReportLa Commissione europea ha pubblicato i criteri per l'individuazione e la selezione delle missioni di ricerca che spera possano fornire un approccio più inclusivo e ambizioso all'innovazione nel 9° Programma Quadro.

Le missioni non sono progetti singoli, "but portfolios of actions involving grants, prizes, new forms of procurement and financial instruments,” afferma Mariana Mazzucato, direttore dello ‘University College London's Institute for Innovation and Public Purpos’, in un rapporto pubblicato giovedì 22 febbraio scorso.

“Missions provide a massive opportunity to increase the impact of European research and innovation, grasp the public imagination and make real progress on complex challenges,” afferma.

La Mazzucato ha ricevuto direttamente dal commissario per la ricerca Carlos Moedas il compito di fornire consigli sulle ‘missions’ nel 9° PQ, che dovrebbero essere ambiziose, addirittura rischiose, ma anche realisticamente fattibili, per usare le parole della Mazzucato.

Il modello di comportamento a cui la maggior parte della gente si riferisce è il presidente americano John F Kennedy nel 1961 che promise di mandare un uomo sulla luna e riportarlo sano e salvo. La missione fu compiuta otto anni dopo.

Un approccio basato sulla missione deve essere chiaro sul risultato atteso. Tuttavia, la traiettoria per raggiungere questo punto finale non dovrebbe seguire un singolo percorso o utilizzare un'unica tecnologia.

Le missioni hanno bisogno di un lasso di tempo chiaro, abbastanza lungo da consentire lo sviluppo della ricerca e, allo stesso tempo, avere una data di “consegna”. Fondamentalmente, deve essere possibile dire in modo definitivo se la missione è stata raggiunta o meno, dice Mazzucato.

Inoltre, una missione non può avere rilevanza solo per uno stato membro o un sottogruppo della popolazione europea, dice Mazzucato. “It should touch the lives of, or inspire, a significant part of the European population.”

La Mazzucato elenca diverse potenziali missioni: trasformare 100 città carbon neutral entro il 2030; ridurre del 90% la quantità di plastica che entra nei mari; ridurre della metà la progressione della demenza nei pazienti affetti; costruire nuovi satelliti e tecnologie di sorveglianza per ridurre il numero di morti di immigrati che attraversano il Mediterraneo.

È stato suggerito che gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite possano essere un buon punto di partenza per le missioni del 9° PQ, ma, dice Mazzuccato, per la maggior parte questi, “Remain too broad to be actionable.”

Come gestire le missioni
Per supervisionare le missioni, Mazzucato suggerisce che la Commissione innesti processi da organizzazioni mission-oriented come DARPA e ARPA-E negli Stati Uniti, Yozma in Israele, SITRA in Finlandia e Vinnova in Svezia.
“These organisations have explicitly welcomed risk-taking at the organisational level; they have used secondment practices to bring high-level scientists into the civil service for limited time periods,” dice.

Le missioni non dovrebbero essere gestite allo stesso modo di altre parti del programma di ricerca, come lo European Research Council o lo European Innovation Council.

Ci dovrebbe essere flessibilità per i partecipanti a proporre una varietà di approcci per raggiungere gli obiettivi e deve essere possibile aumentare il budget per una missione se ci sono indicazioni che ulteriori investimenti potrebbero fare la differenza tra raggiungere o meno un obiettivo della missione, dice la Mazzucato.

Viceversa, se diventa chiaro che un obiettivo di ricerca è fuori portata, la missione dovrebbe essere cancellata.

La Commissione europea ha aperto una 'call for feedback' per ricevere commenti da parte degli stakeholder interessati sulle missioni per la ricerca e l'innovazione nell'ambito del prossimo Programma Quadro europeo. E' possibile contribuire fino al 3 aprile 2018.