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La Commissione europea ha adottato la proposta legislativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici, che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (BEI).

Un importante passo avanti per la realizzazione del Piano Juncker, approvato dalla Commissione nel novembre scorso, è arrivato nella seduta plenaria del Parlamento europeo di mercoledì 24 giugno scorso. A larga maggioranza (464 favorevoli, 131 contrari, 19 astenuti), gli eurodeputati hanno dato il via libera alla creazione del Fondo europeo per gli investimenti strategici da 315 miliardi, inserendo qualche modifica rispetto al testo originario volta a ridurre i fondi sottratti ai programmi Horizon 2020 e Cef per innovazione e infrastrutture, utilizzando i margini consentiti dal bilancio Ue, e a lasciare al Parlamento europeo un voto sulla nomina del direttore e del vicedirettore del Fondo. In particolare, il Piano consente agli Stati membri di cofinanziare i progetti strategici senza impatto sui conti pubblici. Il Piano Juncker dovrebbe entrare ufficialmente in vigore a luglio e diventare pienamente operativo a settembre.

Il Fondo europeo per gli investimenti strategici costituisce il fulcro dell’offensiva sugli investimenti del Presidente Juncker, che mobiliterà almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione europea.

Saranno sostenuti soprattutto gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche, e le imprese di dimensioni più piccole.
La proposta istituisce inoltre un Polo europeo di consulenza sugli investimenti per contribuire all’individuazione, la preparazione e lo sviluppo di progetti in tutta l’Unione. Una riserva di progetti di investimento europei migliorerà infine l’informazione degli investitori sui progetti esistenti e futuri.
La proposta della Commissione comprende i diversi elementi.

1. Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)
Il FEIS costituisce il principale veicolo di mobilitazione di almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nell’economia reale nei prossimi tre anni. Finanzierà progetti dal profilo di rischio più elevato, in modo da massimizzare l’impatto della spesa pubblica e da sbloccare gli investimenti privati. Il Fondo sarà istituito nell’ambito della BEI, con cui la Commissione collaborerà in un partenariato strategico.

2. Polo europeo di consulenza sugli investimenti (EIAH)
Affidandosi alle competenze già disponibili, l’EIAH costituirà lo sportello unico panunione di assistenza per l’individuazione, la preparazione, lo sviluppo e il finanziamento dei progetti. Offrirà altresì consulenza sull’uso di strumenti finanziari innovativi e sul ricorso a partenariati pubblico-privato.

3. Riserva trasparente di progetti europei
Una riserva di progetti europei trasparente informerà gli investitori dei progetti esistenti disponibili e dei potenziali progetti futuri. La disinformazione rappresenta oggi uno dei grandi ostacoli agli investimenti. La riserva sarà aggiornata periodicamente in modo che gli investitori dispongano di informazioni attendibili e attuali su cui basare le decisioni d’investimento.
La task force congiunta Commissione-BEI per gli investimenti ha già individuato circa 2 000 potenziali progetti per un valore di 1 300 miliardi di euro.

4. Fondo di garanzia dell’UE e incidenza sul bilancio dell’UE
La proposta costituisce un fondo di garanzia dell’UE inteso a offrire al bilancio dell’Unione una riserva di liquidità per le eventuali perdite subite dal FEIS nell’attività di sostegno di progetti. Il fondo di garanzia sarà alimentato gradualmente con pagamenti attinti al bilancio dell’UE fino a raggiungere 8 miliardi di euro entro il 2020. A tal fine occorre modificare il bilancio 2015 dell’UE per aggiungervi le nuove linee necessarie e stornare verso di esse 1,36 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno e 10 milioni di euro in stanziamenti di pagamento. Nel complesso, per l’esercizio 2015 l’impatto sul bilancio dell’UE è neutro. I 10 milioni di pagamenti concorreranno a coprire le spese amministrative del Polo europeo di consulenza sugli investimenti.

Prossime tappe
La proposta della Commissione dovrà essere adottata con procedura legislativa ordinaria (“codecisione”) dai legislatori dell’Unione, ossia da Parlamento europeo e Consiglio. Al Consiglio europeo di dicembre i capi di Stato o di governo hanno invitato “i legislatori dell’Unione a trovare un accordo (...) [sulla proposta] entro giugno, di modo che si possano attivare i nuovi investimenti fin dalla metà del 2015.” Sempre nel quadro del piano di investimenti, la Commissione europea opera per abbattere altri ostacoli normativi agli investimenti e per rafforzare il mercato unico. Una prima serie di interventi è esposta nel programma di lavoro della Commissione per il 2015.