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Un milione di posti di lavoro creati, corrispondenti a un terzo della creazione netta complessiva di posti di lavoro nell'UE nel periodo in esame, e 2,74 euro supplementari di PIL per ogni euro investito proveniente dai fondi della politica di coesione, pari a un rendimento stimato di 1.000 miliardi di euro di PIL aggiuntivo entro il 2023: questi i principali risultati della valutazione per il periodo 2007-2013 sugli investimenti effettuati dall'UE.
Questa politica ha giovato alle economie di tutti gli Stati membri dell'UE e li ha sostenuti in tempi economicamente difficili. Ha effettuato investimenti in quasi 400 000 PMI e start-up ed è stata un pilastro dell'agenda europea per la crescita e l'occupazione.
Tra i vari esempi eloquenti negli Stati membri, la politica di coesione ha contribuito a:
- creare oltre 100 000 posti di lavoro in Germania,
- finanziare 21 000 start-up in Svezia,
- finanziare circa 3 900 progetti di ricerca in Ungheria,
- risanare oltre 630 km di strade, soprattutto nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), in Lettonia.
La valutazione dimostra che è possibile potenziare gli obiettivi e l'orientamento ai risultati.
Questo aspetto è stato affrontato nella riforma del 2014-2020 con l'introduzione di obiettivi specifici per programma, ad esempio il numero di posti di lavoro creati o la riduzione delle emissioni di CO2, e una particolare attenzione a pochi temi con un potenziale di crescita elevato.
Per la riflessione sul quadro post-2020 è essenziale concentrare ulteriormente l'attenzione sulle prestazioni tramite la semplificazione e una maggiore sinergia con altri fondi dell'UE.